Gianni Versace, icona dello stile italiano ucciso il 15 Luglio 1997
Gianni Versace, icona dello stile italiano ucciso il 15 Luglio 1997
Il 15 luglio 1997, il mondo fu scosso dalla tragica morte di Gianni Versace, stilista e fondatore della celebre casa di moda Versace. L’iconico designer italiano fu assassinato a Miami Beach, davanti alla sua villa in Ocean Drive, mentre rientrava dopo la consueta passeggiata mattutina.
Versace fu ucciso da Andrew Cunanan, uno spietato serial killer che aveva già commesso altri quattro omicidi. Il movente dietro l’assassinio resta avvolto nel mistero, ma si ipotizza che Cunanan nutrisse un’ossessione verso la celebrità e il lusso che Gianni rappresentava.
Nato a Reggio Calabria nel 1946, Gianni Versace aveva rivoluzionato la moda con uno stile audace, sensuale e ricco di riferimenti all’arte classica. I suoi abiti sono diventati simbolo di potere, glamour e libertà espressiva. Celebrità come Madonna, Elton John e la principessa Diana erano tra i suoi clienti più affezionati.
La sua morte fu un duro colpo per l’intero settore della moda. A portare avanti il suo impero furono la sorella Donatella Versace, diventata direttrice creativa, e il fratello Santo, responsabile della parte finanziaria.
La villa dove fu ucciso è oggi una delle attrazioni più visitate di Miami, un tragico simbolo della fine prematura di un genio creativo che ha lasciato un segno indelebile nella storia della moda.
Oggi, a quasi trent’anni dalla sua scomparsa, l’eredità di Gianni Versace vive ancora. Il suo nome continua a rappresentare innovazione, lusso e italianità nel mondo.

Giornalista pubblicista iscritta all’Ordine della Lombardia