POLITICA ITALIANA: PONTE SULLO STRETTO NEWS
Ormai è noto anche al colto e all’inclita, che il nostro Ministro dei Trasporti, il leghista Matteo Salvini, punta tutto sul Ponte di Messina, ne parla da una vita, è diventato il suo mantra, e non passa giorno che non ne parli e che non cerchi di convincere dell’utilità e della fattibilità di un’opera che, obiettivamente, il Paese reale non ne sente il bisogno. Ma Salvini non si ferma, va avanti nonostante i pareri negativi di chi davvero capisce di opere del genere, esperti che mettono in risalto le deficienze costruttive di un’opera di tale grandezza, le difficoltà pratiche e tecniche che ne sconsigliano vivamente il solo pensaci. Ma nonostante questo, Salvini non si ferma e si dice sempre più convinto e sicuro che il Ponte sia una priorità ed una necessità per l’Italia. E’ dell’ultimora la genialata ultima, e cioè, visto l’investimento enorme in termini di soldi, visto che con tutti i problemi da risolvere più urgenti per migliorare la vita degli italiani e cioè, pensioni, sanità, stipendi bassi, disoccupazione, sembrerebbe oltretutto uno spreco di soldi immane, che ti pensa il ministro?
Eureka, mettiamo la spesa per il Ponte tra le spese militari, spese militari NATO! Idea geniale, se non fosse che dopo questa idea, l’Italia, secondo Bloomberg, sarebbe ora attenzionata da Washington che avrebbe messo in guardia Roma dall’idea di conteggiare il Ponte sullo stretto tra le spese militari! A questo alt da Washington ha subito risposto Salvini il quale ha dichiarato che il Ponte è già finanziato interamente con risorse statali e che non sono previsti fondi destinati alla Difesa ed ha aggiunto che l’opera non è in discussione. Ovviamente questo è ciò che afferma lui, perchè ad oggi, di ufficiale non c’è niente, si parla di un desiderio che per ora sembra essere solo suo, infatti non si nota tutto questo desiderio del Governo di proseguire sulla strada della realizzazione. C’è da dire che anche Tajani aveva espresso questa idea delle spese militari NATO, ma a questo punto è intervenuto Crosetto il quale ha spiegato che è la NATO a decidere se un’ infrastruttura italiana fa parte del suo piano di mobilità o meno, al che Salvini ha concluso che saranno Giorgetti e Crosetto a decidere cosa rientra nell’aumento di spesa. Insomma, certamente non finisce qui, e siamo certi che di questo tema ne scriveremo e ne parleremo ancora a lungo.
