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Sin dalle prime ore di questa mattina, gli agricoltori hanno invaso le strade di Bruxelles per protestare durante l’incontro dei ministri dell’Agricoltura degli Stati membri dell’Unione europea. Decine di trattori verso Quartiere europeo, tra roghi di pneumatici bruciati e  chili di fieno per terra hanno fatto da eco alle voci dei manifestanti, “Vorremmo che fossero ragionevoli con noi, che venissero con noi per un giorno a lavorare sul campo, o con i cavalli o con gli animali per vedere che non è molto facile per noi a causa delle regole che ci impongono. Per questo vogliamo parlare con loro”

I ministri dell’Agricoltura hanno prestato la loro attenzione ai manifestanti, nell’intento di modificare i regolamenti che creano disagio e sofferenza nei lavoratori, ad esempio, riducendo il numero dei controlli sui prodotti. Si dicono consapevoli delle preoccupazioni degli agricoltori per quanto riguarda ”l’onere di rispettare le politiche ambientali, il taglio delle sovvenzioni agricole e l’impatto sul mercato europeo delle forniture di grano ucraine, più economiche a causa dell’invasione russa”.

Charlie McConalogue, ministro irlandese dell’Agricoltura, crede che la priorità deve essere quella di ridurre la burocrazia amministrativa. ”L’Ue dovrebbe garantire politiche dirette, proporzionate e il più possibile semplici da attuare per gli agricoltori. Rispettiamo il lavoro enormemente importante che gli agricoltori svolgono ogni giorno in termini di produzione di cibo”.