• Tempo di Lettura:2Minuti

L’aborto è un diritto fondamentale di tutte le donne, è un diritto umano, e fa parte del nostro diritto alla salute”, queste sono le parole dell’ex Ministra della parità spagnola Irene Montero che insieme all’attuale Ministra spagnola Ana Redondo hanno lanciato dei tweet contro la presidente Giorgia Meloni a seguito dell’inserimento dei movimenti Pro Vita nei consultori italiani. Prosegue la Montero, ”con questa decisione quindi il governo italiano sta mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle donne, che sono più della metà della popolazione”

Ana Redondo,invece, dichiara, “Consentire le molestie organizzate contro le donne che vogliono interrompere la gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell’ultradestra: intimidire per annullare i diritti, per fermare l’uguaglianza tra donne e uomini”

La replica di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni, la presidente del Consiglio che dei diritti delle donne non ne vuole sapere niente, ha replicato cosi,“Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni

Roccella risponde

La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella ha risposto ad Ana Redondo, “Suggerisco ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana, che si dichiara paladina della legge 194 ma non ne conosce il contenuto o fa finta di non conoscerlo, dal momento che contesta un emendamento che non fa altro che riprodurre alla lettera un articolo della legge sull’aborto in vigore da quarantasei anni. Leggi, emendamenti e relazioni ministeriali al Parlamento sono a disposizione di chiunque voglia consultarli prima di esternare, per evitare di farlo senza cognizione di causa”. Un bel tentativo quello dell’Italia di gettare l’amo verso la propaganda di sinistra, ignorando le donne del popolo che si sono ribellate contro il nuovo emendamento contro l’aborto, nonché, l’ennesima violenza psicologica a discapito della libertà delle donne.