Accadde oggi: i Beatles lanciano il primo album in studio
Nella storia della musica moderna, si può asserire senza troppi dubbi che non esista epopea più culturalmente rilevante di quella dei Beatles, quei quattro ragazzi di Liverpool che nel corso di soli dieci anni (senza contare i successivi decenni da solisti), sono riusciti ad incidere delle canzoni talmente potenti da essere immuni all’invecchiamento.
Il 22 marzo 1963, 62 anni fa, i Beatles lanciavano in Inghilterra il loro primo album in studio, Please, Please Me.
Ripercorriamo la storia di quel primissimo lavoro di McCartney e soci, che li avrebbe aiutati a volare nella stratosfera della musica mondiale.
La storia dei Beatles si basa su un piccolo smacco, una vigliaccata che col senno di poi ci ha dato un beatle più solare e compagnone, ma che come spiegava Tom Hanks parafrasando il verbo del Padrino, si può giustificare con un semplice: “Niente di personale, sono affari”. Detto questo, cominciamo il nostro viaggio.
Erano gli ultimi mesi del 1962 e quattro giovani ragazzi percorrevano barcollando la loro salita verso il successo. Tornati a Liverpool, dopo una massacrante serie di concerti ad Amburgo, i Beatles — John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison — cominciavano a sentirsi “esauriti e bloccati”- come in seguito raccontò Lennon — e volevano solo “andarsene dalla città e trovare nuove giovani terre”. I loro concerti al Cavern Club erano sempre più affollati, ma né quelli, né le piccole tappe a Peterborough in apertura a Frank Ifield, gli riuscivano a infondere la stessa soddisfazione di un tempo.
Dopo aver firmato un contratto con la Parlophone Records per registrare professionalmente alcune tracce, e dopo l’uscita dei due singoli “Love Me Do/P.S. I Love You” e “Please Please Me/Ask Me Why”, i Beatles tornarono ad Amburgo per concludere i concerti previsti da contratto. Al loro rientro, non restava che dedicarsi alle sessioni di registrazione e sperare in un qualche risultato. Il primo disco, secondo le loro intenzioni, doveva essere la riproduzione di un concerto e doveva presentarli non solo come interpreti, ma anche come autori, sotto richiesta di Paul, John e del manager Brian Epstein.
Era l’inizio della rivoluzione: il concetto stesso di album stava per cambiare. L’11 febbraio del 1963, nessuno dei presenti nello studio 2 degli Abbey Studios, tantomeno il lungimirante produttore della Parlophone, George Martin, poteva immaginare che quel giorno sarebbe passato alla storia. In meno di ventiquattr’ore i Beatles registrarono tutti i brani di “Please Please Me”, ad esclusione dei quattro già usciti come singoli, e riuscirono a non spendere oltre le 400 sterline previste. Senza neanche aver aspettato che John Lennon guarisse da un violento raffreddore, Martin capitalizzò il più rapidamente possibile il successo del singolo omonimo: così, John si dovette imbottire di caramelle e bicchieri di latte caldo, e vinta la spossatezza incise assieme a Paul, George e Ringo il disco che sancì l’inizio della loro carriera.
Su 14 brani, otto figurarono a nome di “McCartney/Lennon”: tra questi, spiccarono “Please Please Me”, scritta da Lennon e riarrangiata da Martin — che velocizzò il ritmo e aggiunse un’armonica — “Love Me Do” di McCartney e l’energica “I Saw Her Standing There”.
Con l’espandersi della “beatlemania” e solo qualche mese dopo la pubblicazione di “Please Please Me”, il 22 novembre 1963, uscì “With The Beatles”.