Asunta: la vera storia dietro l’infanticidio che ha sconvolto la Spagna
La vicenda di Asunta Basterra Porto ha scosso la Spagna e ha trovato nuova attenzione grazie alla serie Netflix che racconta il suo tragico destino. Un caso di cronaca nera avvolto nel mistero, con numerosi interrogativi ancora irrisolti.
Chi era Asunta Basterra Porto
Nata in Cina con il nome di Fang Yong il 30 settembre 2000, Asunta fu adottata da Alfonso Basterra e Rosario Porto, una coppia benestante di Santiago de Compostela. Fin da piccola, Asunta dimostrò un’intelligenza fuori dal comune: eccelleva a scuola, parlava tre lingue ed era amata dai suoi nonni.
Tuttavia, il 21 settembre 2013, pochi giorni prima del suo tredicesimo compleanno, la sua vita venne brutalmente spezzata. Il suo corpo fu ritrovato ai bordi di una strada di campagna nel comune di Teo, con mani e piedi legati e senza segni di violenza sessuale. L’autopsia rivelò che era morta per asfissia e che aveva nel sangue elevate dosi di Lorazepam, un potente ansiolitico.
Le incongruenze nel racconto dei genitori
Dalle prime indagini, emersero numerose contraddizioni nei racconti di Alfonso Basterra e Rosario Porto. I filmati di sorveglianza mostrarono movimenti sospetti, tra cui il passaggio dell’auto della madre con Asunta a bordo sulla strada per Teo, contraddicendo la versione di Rosario. Inoltre, nella tenuta di famiglia vennero trovate corde identiche a quelle utilizzate per legare la ragazza.
Le indagini rivelarono anche che, nei mesi precedenti alla tragedia, Asunta aveva manifestato sintomi di sonnolenza a scuola, raccontando alla sua insegnante di musica che la madre le somministrava una polvere bianca per farla dormire. In seguito si scoprì che Alfonso aveva acquistato dosi elevate di Lorazepam nei mesi di luglio e settembre 2013.
Il processo e la condanna
Il processo iniziò nel giugno 2014, con l’accusa che chiedeva 18 anni di carcere per entrambi i genitori. Dopo un lungo dibattimento, il 30 ottobre 2015 la giuria li dichiarò colpevoli di omicidio aggravato, condannandoli a 18 anni di reclusione.
Il mistero del movente
Nonostante la condanna, il movente rimane ancora oggi avvolto nel mistero. Alcune teorie suggeriscono che Asunta fosse percepita come un ostacolo nella relazione della coppia, mentre altre ipotesi si concentrano sulle condizioni mentali di Rosario Porto, che soffriva di depressione. È stata anche esplorata la possibilità di un movente economico legato all’eredità dei nonni materni, ma questa ipotesi è stata successivamente esclusa.
Nel 2020, Rosario Porto si tolse la vita in carcere, mentre Alfonso Basterra continua a proclamare la propria innocenza, scontando la pena fino al 2031.
L’impatto mediatico e la serie Netflix
Il caso di Asunta ha avuto una forte risonanza mediatica ed è stato oggetto di documentari e serie televisive. La produzione Netflix ha riportato l’attenzione su questa tragica vicenda, mantenendo vivo il dibattito sulla giustizia e sulle ombre che ancora avvolgono il caso.
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Scrivo e sono content creator True Crime su Youtube , canale SCARLETT NOIR.
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