Kiev parte con la controffensiva al Sud. Mosca invia rinforzi
di Giuseppe Esposito
In Ucraina siamo ormai alla soglia del settimo mese di guerra. La controffensiva ucraina sembra muovere i primi passi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che “le bandiere ucraine stanno tornando nei luoghi a cui appartengono di diritto”.
Ai fronti. Nell’area di Kharkiv, Nord-Est, i russi non guadagnano terreno. Si organizzano per tenere quanto occupato e bombardano le infrastrutture della città. Gli ucraini tentano controffensive per spingere le truppe russe a ridosso del confine con la regione di Belgorod in Russia.
Lo sforzo maggiore delle truppe di Mosca rimane, per il momento, nell’Ucraina orientale, nel Donetsk. Qui la difesa ucraina è ben organizzata. L’esercito è lì da anni.
Le offensive russe sull’asse Izyum-Sloviansk vengono bloccate dagli ucraini.
La controffensiva di Kiev ad est di Siversk riconquista spazi di territorio. I russi bombardano le aree intorno alla città.
Nell’area di Bakmut, a sud di Sloviansk, così come ad ovest della città Donetsk vi sono scontri. Qui sarebbero attivi combattenti del gruppo Wagner. Con le unità delle Repubbliche popolari separatiste di Donetsk e Luhansk.
Sul fronte meridionale continuano i bombardamenti russi lungo la linea di contatto. Raid aerei e missili di artiglieria su Mikolayiv e l’area di Odessa. Qui c’è la centrale nucleare di Zaporizhzhia, ad Enerhodar, sulla sponda orientale del fiume Dnipro. È in mano russa. Kiev ha sempre accusato Mosca di usare la ZNPP (Zaporizhzhia Nuclear Power Plant) come scudo. E come base sicura per il ricovero di mezzi militari e pezzi di artiglieria. Di fronte alla ZNPP, sulla sponda opposta del fiume, c’è la città di Nikopol. Viene bombardata e questo desta grande preoccupazione per la sicurezza dell’area nucleare.
Fonti ucraine riferiscono che al sud la controffensiva, volutamente calibrata, sta ottenendo risultati nell’oblast di Kherson. La priorità è colpire le installazioni critiche dietro le linee russe. Posti di comando, depositi di munizioni, linee di comunicazione, aree di lancio.
Due insediamenti a nord di Kherson sarebbero stati liberati (Vysokopillya e Lyubomyrivka). Sull’ospedale della prima è stata issata la bandiera Ucraina.
La città di Kherson, capoluogo dell’omonima regione, si trova sulla riva occidentale del fiume Dnipro. Le truppe di Mosca devono attraversarlo per entrare o uscire dal capoluogo. Gli ucraini bombardano i ponti. Affermano che gli attacchi sui viadotti del Dnipro e del fiume Inhulets, a nord-est della città, hanno danneggiato alcune linee di rifornimento. Quello era lo scopo. Impedire, limitare, i rinforzi ed i rifornimenti russi che vengono dalla Crimea. Alcuni filmati pubblicati da Radio Free Europe/Radio Liberty, mostrano un convoglio militare russo diretto a nord, dal ponte di Kerch, verso la terraferma ucraina.
Sul campo le offensive russe e le controffensive ucraine si fronteggiano. Intanto Putin all’Eastern Economic Forum a Vladivistok ha detto che le sanzioni non sortiranno l’effetto sperato. “E’ impossibile isolare la Russia, basta guardare la mappa”. Inoltre “Non abbiamo iniziato la guerra, vogliamo finirla”.
Il “tempo”, fattore importante per entrambi, giocherà un ruolo importante. (Nella foto militari ucraini issano la bandiera sull’ospedale Vysokopillya, pubblicata da Kyrylo Tymoshenko, capo staff del presidente Zelensky).