Chi sono madre e figlia trovate morte a Villa Pamphili: identificata la donna, si cerca un uomo
A quasi una settimana dal tragico ritrovamento dei corpi di una donna e una bambina nel parco romano di Villa Pamphilj, la polizia sarebbe riuscita a dare un volto e un nome alla vittima adulta. Madre e figlia, entrambe senza documenti al momento del rinvenimento, sarebbero cittadine statunitensi. Un uomo, anch’egli straniero, è ora ricercato in tutta Europa con l’accusa di duplice omicidio aggravato.
Il corpo della donna, una ventinovenne bionda dal peso di soli 28 chili, è stato rinvenuto sabato scorso intorno alle 19:30 vicino a un’uscita del parco su via Leone XIII. La bimba, di appena qualche mese di vita, era stata trovata tre ore prima a poca distanza. I cadaveri erano nudi, nascosti in sacchi di plastica.
L’identificazione grazie a una segnalazione televisiva
A permettere l’identificazione della donna è stata una segnalazione giunta durante la trasmissione Chi l’ha visto?. Un telespettatore ha riconosciuto i tatuaggi mostrati in TV, riferendo di aver assistito a una violenta lite tra la donna e un uomo con tratti latini proprio nei pressi di Villa Pamphilj, alcune settimane prima. La polizia intervenne in quell’occasione per identificarli.
L’identità della madre è stata poi incrociata con banche dati, appelli pubblici e testimonianze. Un elemento chiave sarebbe anche un video che ritrae un uomo con una bambina in braccio, la cui età combacia con quella della piccola trovata morta. La bimba indossava gli stessi vestiti poi rinvenuti in un cestino a pochi metri dal luogo del ritrovamento.
Ipotesi e misteri: la dinamica ancora da chiarire
Secondo gli inquirenti, la donna potrebbe essere morta circa una settimana prima del ritrovamento, mentre la figlia sarebbe deceduta tra i cinque e i sette giorni dopo. Sul corpo della bimba sono stati rilevati segni compatibili con uno strangolamento. La madre, invece, non presenta ferite evidenti né tracce di overdose: si ipotizzano cause naturali o un possibile avvelenamento. Saranno gli esami istologici a fornire risposte definitive.
Un dettaglio che solleva interrogativi inquietanti è il ritorno dell’uomo – presunto omicida – nella zona: potrebbe aver riportato la bimba nel punto in cui già si trovava il corpo della madre. Resta da chiarire se lo abbia fatto per tentare di nascondere entrambe le vittime o per altri motivi ancora oscuri.
Una vita ai margini
Una lavoratrice del Servizio Giardini ha riferito di aver visto i tre – madre, figlia e il sospettato – cercare rifugio nel parco con una tenda. Avevano ricevuto quella tenda da un’associazione dopo aver dichiarato le proprie generalità. La donna aveva anche provato a comunicare con loro in inglese, chiedendo di allontanarsi.
La caccia all’uomo
Il nome dell’uomo, che secondo le informazioni raccolte sarebbe fuggito all’estero, è stato già diramato alle forze di polizia internazionali. La Squadra Mobile e lo SCO stanno coordinando le indagini, che ora si concentrano su questo soggetto ritenuto pericoloso. Non si esclude che possa essere coinvolto anche in altri reati o che abbia tentato di far perdere le proprie tracce dopo il duplice delitto.

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