Davano oppio ai braccianti, 5 arresti
Recentemente, la Procura di Velletri ha svelato una realtà inquietante nel cuore dell’Agro Pontino, portando all’arresto di cinque persone coinvolte in un’organizzazione criminale accusata di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, corruzione e traffico di stupefacenti. Tra i vari capi d’accusa emerge una pratica particolarmente scioccante: l’utilizzo di droga, in particolare oppio, per alleviare la fatica dei braccianti agricoli sottoposti a turni massacranti.
Il contesto delle indagini
Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Pomezia, hanno rivelato un quadro complesso e organizzato di sfruttamento della manodopera immigrata. L’organizzazione criminale, composta in parte da soggetti di nazionalità indiana, operava nelle zone di Ardea, Anzio e Nettuno. Con la complicità di un dipendente pubblico corrotto e una rete di procacciatori, il gruppo è riuscito a far regolarizzare oltre 500 extracomunitari, spesso privi dei requisiti necessari.
Sfruttamento sistematico ed abuso di sostanze stupefacenti
Il giudice per le indagini preliminari di Velletri ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare che coinvolge complessivamente 25 persone. Tra queste, tre sono state incarcerate, mentre due sono agli arresti domiciliari. Dalle verifiche è emerso che l’organizzazione non si limitava a sfruttare i braccianti dal punto di vista lavorativo, ma forniva loro oppio per sopportare le estenuanti ore di lavoro nei campi. Durante l’operazione, sono stati sequestrati circa 90 chilogrammi di bulbi di papavero da oppio.
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Scrivo e sono content creator True Crime su Youtube , canale SCARLETT NOIR.
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