Garlasco, incidente probatorio del 4 luglio: nuovi rilievi scientifici in Questura a Milano sull’omicidio Poggi
È proseguito nella Questura di via Fatebenefratelli a Milano l’incidente probatorio disposto dalla gip di Pavia Daniela Garlaschelli nell’ambito della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco. Al centro dell’indagine c’è Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, oggi formalmente indagato.
L’attività di ieri, 4 Luglio 2025, ha segnato la conclusione della fase di campionatura, con prelievi effettuati su alcuni tamponi della vittima, su tracce di sangue che all’epoca non avevano portato a risultati concreti e su un frammento del tappetino del bagno. Oggetto di attenzione anche un frammento pilifero ritrovato nella spazzatura. Nessuna nuova analisi è invece prevista su un cucchiaino già esaminato nel 2007, su cui era stato trovato solo DNA della vittima.
Indagini genetiche in corso: la centralità delle tracce di DNA
I periti, come precisato al termine dell’attività di ieri, non hanno ancora fissato una data per la comparazione del DNA ritrovato sotto le unghie di Chiara Poggi, che una consulenza della Procura di Pavia collega ad Andrea Sempio. La prossima data certa è il 24 ottobre, quando saranno discussi in aula i risultati dell’incidente probatorio.
Le dichiarazioni dei legali
Angela Taccia, avvocata di Andrea Sempio, ha dichiarato: “Hanno provveduto alle campionature e ora dovremo attendere gli esiti. Confido nell’estrema preparazione dei periti. Ogni tassello è importante per colmare le lacune precedenti”.
Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi – l’ex fidanzato della vittima e condannato in via definitiva a 16 anni – ha sottolineato che i periti “processeranno i reperti senza soluzione di continuità” e ha ribadito l’importanza di nuovi reperti: “Trovare DNA di altri soggetti poteva avere un peso centrale, perché nessun altro ha dichiarato contatti con la vittima”.
L’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, ha manifestato perplessità rispetto alla gestione della prova del DNA di Stasi ritrovato sulla cannuccia di un Estathé nella spazzatura: “Se Stasi aveva bevuto quell’Estathé, andava detto ai periti. Faremo le nostre verifiche. Ogni dato deve essere gestito con correttezza”.
Impronta 33 e ricostruzione 3D della scena del crimine
L’attenzione investigativa resta alta anche sull’impronta 33, che secondo la difesa di Sempio sarebbe attribuibile a Stasi. Bocellari, tuttavia, ha replicato: “Presenteremo la nostra consulenza. Il DNA sulle unghie di Chiara resta il nodo centrale dell’incidente probatorio”.
Intanto i carabinieri del RIS di Cagliari, grazie a un sopralluogo con laser e droni effettuato lo scorso 9 giugno, stanno realizzando una ricostruzione tridimensionale della villetta di via Pascoli. L’obiettivo è rileggere le tracce e le impronte – anche quelle note da anni – e ottenere un’immagine scientificamente precisa della scena del delitto, con l’ausilio delle tecnologie più avanzate.
Un’indagine ancora aperta
Andrea Sempio, secondo la sua legale, “è tranquillo compatibilmente con la situazione e spera che non vi siano nuovi errori”. La nuova inchiesta intende dunque offrire una rilettura completa e approfondita di una vicenda che, a distanza di quasi 20 anni, continua a far discutere l’opinione pubblica e a dividere esperti e tribunali.

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