Gianni Versace: l’assassinio, il funerale e il mistero delle sue ceneri
La mattina del 15 luglio 1997, lo stilista Gianni Versace, 50 anni, fu assassinato davanti alla sua abitazione di Miami Beach. Mentre rientrava dopo una passeggiata, venne colpito da due colpi di pistola sugli scalini della villa da Andrew Cunanan, un tossicodipendente di origini italo-filippine, noto alla polizia per altri omicidi e per la sua attività di prostituzione maschile.
I primi a soccorrerlo furono il compagno Antonio D’Amico e l’amico Lázaro Quintana. Trasportato d’urgenza al Jackson Memorial Hospital di Miami, Versace fu dichiarato morto poco dopo.
Chi era Andrew Cunanan, l’assassino di Versace
Andrew Cunanan era già ricercato da tempo per una serie di omicidi avvenuti negli Stati Uniti. Il movente del suo gesto rimane ancora oggi oggetto di dibattito: si è parlato di ossessione personale, vendetta, ma anche di instabilità mentale. Dopo l’omicidio di Versace, Cunanan si tolse la vita pochi giorni dopo, il 23 luglio, ponendo fine a una tragica caccia all’uomo.
Il testamento e le tensioni familiari
Il testamento di Gianni Versace, pubblicato in esclusiva mondiale nel 1997 dal giornalista Giancarlo Padula, suscitò accese polemiche. Le tensioni coinvolsero in particolare il compagno Antonio D’Amico e i fratelli Santo e Donatella Versace. Il documento fu oggetto di analisi e controversie mediatiche, contribuendo a tenere viva l’attenzione sulla vicenda anche dopo la morte dello stilista.
Le commemorazioni funebri tra Miami e Milano
Due le cerimonie funebri ufficiali per Gianni Versace. La prima si tenne il 18 luglio 1997 a Miami, presso la chiesa di St. Patrick. La seconda, imponente e simbolica, si svolse il 22 luglio nel Duomo di Milano, presieduta da monsignor Angelo Majo. All’evento parteciparono personaggi di spicco della cultura e dello spettacolo internazionale, tra cui Lady Diana, Elton John, Sting e Naomi Campbell. Elton John e Sting eseguirono insieme il salmo The Lord is my Shepherd.
Il mistero dell’urna cineraria e il tentato furto
Dopo la cremazione a Miami, secondo le volontà del fratello Santo Versace, le ceneri di Gianni Versace furono inizialmente deposte nella villa di famiglia sul Lago di Como. Tuttavia, nel dicembre del 1997, un gruppo guidato dal boss della ’Ndrangheta Giuseppe Di Bella tentò invano di trafugare l’urna a scopo di estorsione. Il tentativo fallì grazie ai controlli di sicurezza e alle telecamere nella cappella di famiglia.
L’episodio è stato poi raccontato dal pentito Di Bella nel libro “Metastasi”, scritto da Gianluigi Nuzzi. Successivamente, l’urna fu spostata nel cimitero di Moltrasio, quando la villa comasca venne venduta.
Versace: eredità immortale nella moda
Come ricordò l’amico Franco Zeffirelli, con la morte di Gianni Versace “l’Italia e il mondo hanno perso lo stilista che ha liberato la moda dal conformismo, regalandole fantasia e creatività”. Oggi il suo nome resta un’icona nel mondo della moda internazionale, simbolo di stile, innovazione e visione artistica.

Scrivo e sono content creator True Crime su Youtube , canale SCARLETT NOIR.
Su Instagram sono @piperita80