” Il Mercante di Venezia”, al Teatro Manzoni di Milano il 14 maggio
” Il Mercante di Venezia”, al Teatro Manzoni di Milano il 14 maggio alle ore 20:45, presentato dall’attore e regista tetarale Franco Branciaroli.
William Shakespeare (1564-1616) nel Mercante di Venezia trae ispirazione dal Giannetto. Novella della raccolta Il pecorone di Giovanni Fiorentino, autore italiano trecentesco. Al contrario di quanto accade con altre fonti di ispirazione shakesperiana, il Bardo ripropone fedelmente sia i personaggi più importanti del Giannetto, come Shylock e Porzia, che alcune situazioni già presenti nella sua fonte.
Il mercante di Venezia è a tutti gli effetti una commedia tradizionale presenta anche alcune caratteristiche di una tragedia, in particolare per quanto riguarda le punizioni e le angherie che vengono subite all’ebreo Shylock. L’opera, in particolare, è stata al centro di accuse di antisemitismo, dato che si conclude con il trionfo dei personaggi di fede cristiana e con la sconfitta dell’usuraio ebreo Shylock. Si pone comunque attenzione allo svolgimento della trama, non risulta quindi immediata l’adesione di Shakespeare alla condotta dei protagonisti cristiani, anzi l’interpretazione dell’opera resta aperta.
Franco Branciaroli:
- “La storia è nota: Antonio, ricco mercante, chiede per conto dell’amico Bassanio un prestito a Shylock, facendo egli stesso da garante. Shylock, che cova risentimento e ricambia il disprezzo che Antonio gli ha sempre dimostrato con altro disprezzo, concede il prestito a patto che, se la cifra non fosse saldata, la garanzia non consista in altri beni, ma in una preziosissima libbra della «bella carne» vicina al cuore di Antonio. I due sottoscrivono questa folle condizione.
- Come spesso accade nei testi di Shakespeare, anche ne Il mercante di Venezia la linea narrativa si dirama, le trame si moltiplicano e si intrecciano attorno a quella che può sembrare “principale”: Bassanio, grazie al prestito, può competere (e vincere) per la mano della gentile Porzia, nobile di titolo e di cuore; Jessica, figlia di Shylock, fugge con un “gentile” tradendo le aspettative del padre che odia i cristiani (e ne è odiato) e pretendeva da lei un matrimonio ebraico. Intanto, gli affari andati male impediscono ad Antonio di saldare il debito e Shylock vuole far valere la folle clausola con intransigente crudeltà. A rimediare ai “disastri” sarà un intelligente stratagemma proprio della giovane Porzia. Shakespeare è un bacino di argomenti brucianti che attraversano il tempo: riguardano gli uomini, la loro natura, le loro relazioni, i rapporti di potere “.
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Giornalista, Libero Professionista, rugbista.