Intercettata una conversazione tra Filippo Turetta e il padre
Gli investigatori hanno inserito nel fascicolo processuale contro Filippo Turetta un colloquio risalente ad inizio dicembre tra lui, il padre e la madre in carcere.
La conversazione, pubblicata da Giallo, ha trovato spazio sui principali quotidiani locali e nazionali, anche sul Corriere della Sera.
Il passaggio più importante di questo colloquio vede il signor Nicola Turetta dire queste parole al figlio:
“Eh va beh, hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza. Quello è! Non sei un terrorista, voglio dire. Devi farti forza. Non sei l’unico. Ci sono stati parecchi altri. Però ti devi laureare.
Ci sono altri 200 femminicidi! Poi avrai i permessi per uscire, per andare al lavoro, la libertà condizionale. Non sei stato te, non ti devi dare colpe perché tu non potevi controllarti.”
Il dialogo si concentra anche sul comportamento di Filippo nei confronti del proprio avvocato difensore: il giovane, infatti, teme che il legale lo possa abbandonare, ma i genitori gli consigliano di dirgli tutto con chiarezza, per avvantaggiarlo nella preparazione di una strategia di difesa.
Queste parole sono in controtendenza rispetto all’atteggiamento di condanna sempre mantenuto dal padre di Filippo Turetta nei confronti del figlio.
Ora, queste parole saranno parte integrante durante il processo in cui Filippo sarà incriminato per l’omicidio di Giulia Cecchettin.
La prima udienza di quello che si annuncia un processo lungo e tortuoso andrà in scena il 23 settembre alla Corte d’Assise di Venezia.