La contemporaneità dei giorni di Noè
Con l’odierno Vangelo, Gesù ci riporta ai giorni di Noè che precedettero il diluvio universale annunciando che analogamente avverrà la sua venuta. In quei giorni l’uomo, non accorgendosi di nulla, continuò in modo imperturbabile a condurre la sua vita non preoccupandosi di nulla pensando, forse, che quel giorno sarebbe stato un giorno lontano da venire, fino a quando quel giorno venne e fu travolto senza neanche avere il tempo di comprendere ciò che stesse accadendo.
Questo messaggio, che l’individuo timorato di Dio percepisce, non è un messaggio catastrofico ma lo induce a non dimenticare mai che a nessuno in assoluto, neanche a chi crede di essere al centro dell’universo, è dato di sapere quando quel giorno verrà. Pertanto, non rimandiamo mai a domani ciò che potremmo fare oggi perché domani potrebbe essere troppo tardi.
L’uomo di per sé, per una sua insita caratteristica, è sempre indotto a pensare che tutto ciò che accade nel mondo, fuori dalla sfera dei suoi interessi, tutto sommato, non deve turbarlo più di tanto. Per tale motivo egli può arrivare anche a compatire una sofferenza altrui ma per tale motivo, egli non potrà arrivare a comprenderla a fondo, fino a quando non ne sarà compartecipe.
La contemporaneità dei giorni di Noè
Solo allora subentrerà nella sua coscienza, (sempre che sappia umilmente porsi dinanzi ad essa), quell’amaro pentimento per non averne evitata magari una ingiusta a qualcun altro, preso dal suo egocentrismo e dalla necessità di realizzare i suoi biechi fini. Ed ecco che allora il messaggio che promana dall’odierna parola di Gesù ci induce a consideralo come un’esortazione o ancor più un’invocazione a tralasciare alle nostre spalle tutto ciò che negativamente anima la nostra azione e a realizzare dentro di noi “un cantiere” di pace e di amore. Solo così potremo comprendere il vero significato del Natale, ed in modo particolare, questo periodo di Avvento, viceversa sarà solo tradizione e consumismo che passando lascerà nei nostri cuori solo vuoto ed abbandono.
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