L’omicidio del conte di Robilant, cosa accadde a Palazzo Rucellai?
Il conte Alvise di Robilant, figura eminente dell’alta società italiana e internazionale, era imparentato con famiglie illustri come gli Agnelli e i Rucellai. Nato a Bologna il 19 febbraio 1925,

Alvise di Robilant fu direttore della rinomata casa d’aste Sotheby’s in Italia negli anni Settanta e Ottanta, proseguendo poi la sua carriera indipendente nel commercio di quadri. Il suo omicidio, avvenuto il 16 gennaio 1997, presenta caratteristiche degne di un romanzo giallo.
La scena del crimine
Il conte fu trovato morto nel palazzo Rucellai a Firenze, con il cranio fracassato. La scena del crimine includeva un quadro di San Girolamo, sfregiato rabbiosamente, e un computer con il vetro dello schermo rotto, dettagli che suggerivano una messinscena attentamente orchestrata dall’assassino per cancellare le tracce.

L’autopsia rivelò che il conte fu colpito alla testa ripetutamente dall’alto verso il basso, senza possibilità di difendersi. Il corpo, coperto dall’assassino dopo l’atto violento, indicava un gesto di pietà postuma. Non furono rilevati segni di scasso alla porta, suggerendo che il conte conoscesse il suo aggressore.
Le indagini
Le indagini iniziali presero in considerazione diverse ipotesi, tra cui quella di una mano femminile, poi scartata a causa della brutalità del delitto. Anche la pista lavorativa fu abbandonata, dato che il conte non era più attivo nel commercio d’arte da tempo. Vecchi fascicoli di delitti analoghi furono riesaminati, aggiungendo ulteriore complessità a un caso già intricato.
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Scrivo e sono content creator True Crime su Youtube , canale SCARLETT NOIR.
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