Migranti, la Meloni presenta esposto alla Procura Antimafia
Migranti, Giulia Meloni presenta un esposto alla Procura Antimafia sul Decreto flussi: “La criminalità organizzata infiltrata in gestione domande”.
La premier Giorgia Meloni ha presentato un’informativa al Cdm dove ha annunciato di essersi recata nella mattina del 4 giugno dal Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Giovanni Melillo:
“La criminalità organizzata si è infiltrata nella gestione delle domande per i flussi regolari di migranti per ragioni di lavoro e, così, i “Decreti Flussi” approvati da questo governo ma anche i precedenti sono stati utilizzati come meccanismo per consentire l’accesso in Italia, per una via formalmente legale e priva di rischi, a persone che non ne avrebbero avuto diritto, verosimilmente dietro pagamento di somme di denaro secondo alcune fonti, fino a 15.000 euro per pratica”.
Migranti, Giorgia Meloni presenta esposto alla Procura Antimafia
Secondo la premier Meloni è ragionevole ritenere che le stesse degenerazioni si trascinassero da anni Di conseguenza ha preso la decisione di coinvolgere la procura nazionale Antimafia affinché venga fatta piena luce su quanto è avvenuto negli scorsi anni per quanto riguarda il discorso migranti. Da alcune regioni, su tutte la Campania, continua Giorgia Meloni abbiamo registrato un numero di domande di nulla osta al lavoro per extracomunitari, durante il click day, totalmente sproporzionato rispetto al numero dei potenziali datori di lavoro, siano singoli o imprese.
Prosegue la Meloni: Nel 2023, su un totale di 282.000 domande, 157.000 arrivano dalla Campania, mentre 20.000 arrivano dalla Puglia. Solo che, per esempio nel settore agricolo, la Puglia ha circa il 12% delle imprese agricole italiane e la Campania solo il 6%. Dato ancora più preoccupante è che a fronte del numero esorbitante di domande di nulla osta, solo una percentuale minima degli stranieri che hanno ottenuto il visto ha poi effettivamente sottoscritto un contratto di lavoro. In Campania, meno del 3% di chi entra con un nulla osta sottoscrive poi un contratto di lavoro.
Le parole di Nicola Gratteri della Procura di Napoli : “L’autorità giudiziaria aprirà una o più indagini in base agli elementi forniti. Il fenomeno è monitorato con attenzione da tempo. L’argomento è tutt’altro che ignoto e non solo in Campania. Lo scorso marzo un’inchiesta della Procura di Lecce ha portato all’arresto di tre imprenditori salentini accusati di avere favorito l’immigrazione clandestina eludendo il “Decreto Flussi” attraverso la falsificazione di atti e documenti attestanti fittizie assunzioni. I tre imprenditori avrebbero chiesto, secondo l’accusa, 1.500 euro per ogni pratica relativa al rilascio del permesso di soggiorno (la cifra, tra l’altro citata proprio da Giorgia Meloni“.
Migranti, Giorgia Meloni presenta esposto alla Procura Antimafia
La maggioranza degli stranieri entrati in Italia negli ultimi anni avvalendosi del ‘Decreto Flussi’ proviene da un unico Stato, il Bangladesh, dove le autorità diplomatiche parlano di fenomeni di compravendita dei visti per motivi di lavoro. I bengalesi, ricordo, sono anche la prima nazionalità di immigrazione illegale.
Governo: “Noi modificheremo i tratti operativi che hanno portato a queste storture, e lo faremo nel rispetto del principio che ispirò la legge Bossi-Fini che ha regolamentato il fenomeno in questi anni, cioè consentire l’ingresso in Italia solo a chi è titolare di un contratto di lavoro. Gli aspetti su cui intervenire sono quelli della verifica delle domande di nulla osta al lavoro, del meccanismo del click day, della definizione delle quote, del rafforzamento dei canali di ingresso speciali, e più in generale della collaborazione con le associazioni di categoria, allo scopo di definire i fabbisogni di manodopera.
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Giornalista, Libero Professionista, rugbista.