Post pandemia, guerra in ucraina, inflazione, speculazione e crisi energetica hanno segnato le sorti dell’economia italiana e ridisegnato l’assetto geopolitico mondiale.
Di luigi Carfora, Presidente Confimi Industria Campania.
In questi giorni media e politici sono tutti incentrati su argomenti ben distanti dai fenomeni e dalle dinamiche che in silenzio si stanno insidiando nel nostro tessuto sociale. Chiusure di micro imprese e di PMI che non riescono a superare il Rubicone a causa del caro energia e dell’inflazione, ormai, non si riescono più a contare in tempo reale creando un altissimo numero di nuovi disoccupati e di uno straordinario impoverimento economico sociale.
Le cause, oltre, al caro bollette sono da ascriversi alla contrazione dei consumi di tutti i generi, con il carrello della spesa che si è dimezzato a causa della riduzione del potere d’acquisto dell’euro.
Con questo scenario apocalittico, le regioni meridionali, che sono le più deboli da sempre, subiscono il contraccolpo maggiore e di conseguenza si riapre con prepotenza, nuovamente, la questione meridionale
Il governo regionale e quello nazionale devono correre ai ripari con misure urgenti di politiche industriali ed occupazionali attive, prima che sia troppo tardi e che la polveriera sociale salti, mettendo a dura prova tutta la tenuta sociale.
Noi come Consorzio Suggestioni Campane Promotion e Confimi Industria Campania ci siamo già a da tempo attrezzati per supportare le aziende ad esportare il nostro Made in Italy all’estero e per quelle più virtuose ad accompagnarle nella procedura d’internazionalizzazione al fine di creare
un’economia virtuosa in Italia ed uno strutturato sviluppo socio economico integrato dei popoli con i quali abbiamo avviato sinergie di collaborazione.
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