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Il mistero che circonda la scomparsa di Andreea Rabciuc, avvenuta il 12 marzo 2022, sembra essere sempre più fitto e intricato.

Gli ultimi sviluppi nelle indagini hanno portato alla luce nuovi elementi intriganti che alimentano ulteriori speculazioni sull’accaduto.

Il ritrovamento dei resti umani nel casolare di Castelplanio, precisamente in via Monte Adamo 26, ha aggiunto un nuovo tassello a questa intricata vicenda.

Si tratterebbe dei resti appartenenti ad Andreea Rabciuc, la ragazza di origini rumene, la cui sparizione ha sconvolto l’opinione pubblica oltre due anni fa.

Il messaggio trovato nel casolare

Il ritrovamento dei resti ha portato alla luce un messaggio enigmatico scritto su una tavola di legno all’interno del casolare stesso.

Il messaggio, redatto con un pennarello, sembra fare riferimento agli eventi della sera della scomparsa.

Viene menzionato un cellulare sottratto e un ambiguo “lui”, che potrebbe essere associato agli avvenimenti accaduti quella notte.

Infatti dalle informazioni che sono trapelate, su questa tavola di legno vi è scritto “Ti avrei chiamato mamma”.

Le testimonianze raccolte tra coloro che hanno partecipato al festino nella roulotte parcheggiata vicino al luogo del ritrovamento dei resti suggeriscono che Andreea e il suo fidanzato, Simone Gresti, avessero avuto una discussione accesa quella sera.

Il controllo sul cellulare da parte di Simone sembrava essere uno dei punti focali della tensione tra i due.

La presunta decisione di Andreea di andarsene da sola, senza il suo cellulare, aggiunge ulteriori elementi di mistero alla vicenda.

Tuttavia, l’interpretazione di questo gesto come un possibile atto estremo rimane al centro delle speculazioni investigative.

La presenza di un foulard appartenente ad Andreea, trovato avvolto attorno a una trave nel casolare, aggiunge ulteriori elementi al puzzle dell’indagine.

Tuttavia, la madre della giovane non è stata in grado di confermare con certezza la scrittura trovata sulla tavola come appartenente alla figlia.

Le indagini

La Procura, guidata dalla pm Irene Bilotta, sta valutando attentamente tutte le ipotesi, inclusa quella di istigazione al suicidio aggiunta alle accuse contro Simone Gresti.

Gli esiti delle indagini, compresi l’autopsia, l’analisi del DNA e la verifica delle circostanze del ritrovamento dei resti, sono attesi per fornire ulteriori chiarimenti su questo complesso caso.

L’incapacità di individuare le ossa durante le prime ispezioni nel casolare solleva interrogativi sulla posizione dei resti e sulla dinamica della loro scoperta. La possibilità che il corpo sia stato occultato o spostato dopo la scomparsa aggiunge ulteriore complessità alla vicenda.