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L’Editoriale

Ricetta del giorno: bignè alla crema. E’ normale porsi degli interrogativi sul governo Draghi appena insediato, non è invece normale pretendere che l’uomo della bacchetta magica faccia subito miracoli. Draghi più severo di Conte? Unica differenza, il no alle riunioni notturne indette per firmare decreti mentre tutti dormono.

In merito alla chiusura di oggi, con divieto di circolazione tra regioni esteso fino al 27 marzo, nessuna differenza col governo di ieri; i contagi in salita dettano l’agenda. Si alla vaccinazione di massa, unica arma vincente per Draghi alle prese con la battaglia anti Covid, si alla produzione con le nostre case farmaceutiche in fase organizzativa, disponibili non prima di cinque o sei mesi.

Vaccinare ovunque, nei siti preesistenti e nei nuovi da reperire, in campo anche i medici di base autorizzati a vaccinare con Astrazeneca. Non ancora confermata la decisione di affidare ad una sola persona la comunicazione, si parla di Agostino Miozzo. La scivolata del Prof Galli, responsabile del Sacco di Milano, :”Il mio reparto scoppia di ricoverati per variante inglese” ha provocato una levata di scudi, costringendolo ad una rapida smentita.

A proposito di vaccini mancanti, previsti 4 milioni entro fine febbraio, 8 nel mese di marzo, indice puntato contro l’ Europa per la pessima figura nella campagna acquisti. Tra i Paesi che stanno lavorando bene, dopo Israele e Gran Bretagna, la Serbia. Tempi celeri di vaccinazione, 4 giorni dalla data di prenotazione. I Serbi possono scegliere il vaccino, dove farlo: nessuna preclusione, si al Sinofer cinese, a Pfizer, al russo Sputnik; già, ottenuta dalla delegazione russa l’ autorizzazione alla Produzione.

Europeisti, senza ombra di dubbio, ma se la mamma sbaglia, i figli adulti possono ribellarsi e far valere le proprie ragioni; non si tratta di una partita a calcetto, ma del goal della vita. Draghi per tutti i gusti? Ecologista per i Grillini, Riformista per il PD, anti assistenzialista per Forza Italia, con il placet della Lega. Indispettita Giorgia Meloni dal comportamento di Mattarella che ha blindato le elezioni per timore della vittoria del centro destra favorito dai sondaggi.

“Avremmo una volta tanto” ha detto la Meloni “potuto giocare la carta per l’ elezione del Presidente della Repubblica”. Il Ministro Bianchi, alla prova di assunzione di responsabilità sul fronte scuola, svilita da un anno di mancate lezioni in presenza. Si vocifera: niente scritti agli esami di maturità ma solo orali, vedremo.

Cambio di passo di Draghi, in risposta alle chiusure, con immediato risarcimento alle categorie in crisi di liquidità. Quante chiacchiere, non avevamo detto basta? Mi è venuto, un certo languorino, meglio regalarci un bel bignè alla crema, almeno l’ansia passa.

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