La Pasquetta, il giorno successivo alla Pasqua, dovrebbe essere un momento di gioia e relax, un’occasione per trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici. Tuttavia, per alcuni, questo giorno è stato segnato da tragedie violente che hanno lasciato una ferita indelebile nelle comunità coinvolte. Genova, con la sua storia intricata e spesso oscura, non è stata immune da tali eventi.
Uno dei casi più recenti e scioccanti è avvenuto in un appartamento di Cornigliano, alla periferia genovese, dove Caterina Marchi, 73 anni, è stata brutalmente uccisa in cucina a colpi di forbici dal suo nipote tossicodipendente. Un atto di violenza che ha scosso la tranquillità della Pasquetta e ha lasciato la comunità inorridita di fronte a una tale crudeltà familiare.
Altre storie nere a Genova per Pasquetta
Ma la Pasquetta ha visto anche altre tragedie in passato a Genova. Nel 1996, una prostituta è stata uccisa con un colpo di pistola al volto dal suo convivente. Un altro esempio di violenza che ha interrotto brutalmente la vita di una persona e ha lasciato una famiglia in lutto.
E ancora prima, nel lontano 1983, il Lunedì di Pasqua ha portato con sé la morte di un commerciante di Bolzaneto, Giovanni Dessi, di 55 anni. Il suo corpo è stato trovato sulle alture di Sestri Ponente, con sei coltellate, quattro al torace e due alla schiena. Un omicidio che ha sconvolto la comunità e ha lasciato molte domande senza risposta.
Questi delitti di Pasquetta gettano un’ombra oscura sulla festa, ricordandoci che, anche nei momenti di celebrazione, la violenza può colpire in modi imprevedibili e spietati.
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