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La scomparsa di Emanuela Orlandi, la giovane cittadina vaticana svanita nel nulla il 22 giugno 1983, continua a essere un mistero irrisolto. Recentemente, le sorelle di Emanuela, Natalina, Federica e Maria Cristina, insieme ai cugini Pietro, Monica e Giorgio Meneguzzi, figli dello “zio Mario“, sono stati ascoltati dalla procura di Roma nell’ambito della nuova indagine condotta dal sostituto procuratore Stefano Luciani.

Avanzamenti nell’Indagine della Procura

Nulla trapela ufficialmente da piazzale Clodio, sede della procura di Roma, dove si prosegue con discrezione. Tuttavia, alcune informazioni emergono dai lavori paralleli della commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, che ha tenuto la sua quinta seduta. La commissione si è recentemente rafforzata con nuovi consulenti. La nuova fase dell’inchiesta è iniziata con le dichiarazioni di Giorgio Meneguzzi, cugino degli Orlandi. All’epoca della scomparsa di Emanuela, Giorgio era poco più che ventenne e stava programmando il matrimonio e un concorso professionale. Ha espresso il suo disappunto per il fatto che, in 41 anni, non era mai stato ascoltato dalla magistratura fino a febbraio scorso, quando è stato interrogato. A seguito delle sue dichiarazioni, la seduta della commissione è stata secretata per non interferire con le indagini in corso.

Il Ruolo dello Zio Mario Meneguzzi

Pietro Orlandi ha chiarito che le sue tre sorelle e, più recentemente, i cugini Meneguzzi sono stati convocati in procura. Le domande si sono concentrate sul ruolo di Mario Meneguzzi, zio di Emanuela, figura vicina al padre Ercole Orlandi fino alla sua morte. Mario Meneguzzi aveva tenuto i contatti con i vari telefonisti prima che l’avvocato internazionale Gennaro Egidio, imposto dai Servizi segreti, subentrasse nella vicenda.

La figura di Mario Meneguzzi è stata nuovamente messa in discussione l’estate scorsa, quando un servizio de La7 ha rivelato che la Segreteria di Stato Vaticana aveva acquisito un dossier con una confessione di Natalina Orlandi. La confessione, risalente al 1978, cinque anni prima della scomparsa di Emanuela, riferiva di alcune avances mosse da Meneguzzi, rivelate al suo padre spirituale poi inviato in Colombia.

Chiarimenti sulla Figura di Mario Meneguzzi

Recentemente, la procura di Roma ha approfondito la vita e il ruolo di Mario Meneguzzi, interrogando i suoi parenti più prossimi. Pietro Orlandi ha dichiarato che l’audizione dei fratelli Meneguzzi è stata ritenuta soddisfacente, in quanto ha permesso di chiarire molte insinuazioni gettate negli anni. Secondo le dichiarazioni del cugino Pietro Meneguzzi, Mario Meneguzzi non aveva legami con i Servizi segreti e, nonostante fosse stato indagato a fondo, non era emerso nulla che lo collegasse alla scomparsa di Emanuela.

Pietro Orlandi ha concluso affermando che suo zio Mario non aveva alcun legame con la scomparsa della sorella, ritenendo le indagini nei confronti di Meneguzzi come un capitolo chiuso.

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