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Presso l’Università di Padova, si è svolta la cerimonia toccante e commovente per celebrare il raggiungimento postumo della laurea in ingegneria biomedica da parte di Giulia Cecchettin, la giovane di Vigonovo tragicamente uccisa il 11 novembre dall’ex fidanzato Filippo Turetta.


Giulia, una brillante studentessa di soli 22 anni, aveva già completato la sua tesi di laurea prima che l’atroce crimine avvenisse.


L’Università di Padova ha deciso di conferirle la laurea alla memoria, un riconoscimento postumo che onora il suo impegno, la dedizione ed il talento accademico.

La cerimonia di Laurea


La cerimonia si è svolta nell’aula magna del Bo, un luogo carico di storia, e ne hanno preso parte i familiari di Giulia, il padre Gino, la sorella Elena ed il fratello Davide.


Un momento commovente che ha visto la partecipazione anche di importanti figure istituzionali, tra cui il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la rettrice Daniela Mapelli, il direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Gaudenzio Meneghesso e la relatrice della tesi di laurea di Giulia, Silvia Todros.

Durante la cerimonia, sono stati ricordati i successi accademici di Giulia, il suo impegno nello studio e la passione per l’ingegneria biomedica.


La sua assenza è stata profondamente sentita, ma la laurea alla memoria è stata un modo di rendere omaggio al suo spirito perseverante e la bravura nello studio.


Oltre alla componente emozionale, la cerimonia ha sottolineato anche l’importanza di affrontare e combattere la violenza di genere, un problema sociale che continua a mietere vittime.


La storia di Giulia è un triste ma potente richiamo alla necessità di proteggere e sostenere le vittime, così come di promuovere una cultura di rispetto e uguaglianza di genere.