La prossima udienza per il processo contro gli 007 egiziani per l’uccisione di Giulio Regeni sarà lunedì 18 Marzo.
La prima udienza del processo per Regeni
Lo scorso 20 febbraio, nella prima udienza del processo a carico dei quattro agenti egiziani accusati del sequestro, tortura e omicidio di Giulio Regeni nel 2016 al Cairo, si è assistito a un confronto tecnico e interlocutorio tra accusa e difese.
Gli avvocati degli imputati hanno sollecitato ai giudici a dichiarare la nullità del decreto che dispone il giudizio su diverse questioni, tra cui l’indeterminatezza del capo di imputazione e il difetto di giurisdizione.
Le difese hanno anche avanzato la richiesta di comunicare alle autorità egiziane che la sentenza della Consulta ha cambiato le cose. Sperano di far dichiarare al Cairo l’assenza dei loro cittadini.
La Procura di Roma, rappresentata dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, ha replicato alle eccezioni sostenendo che altri giudici si sono già espressi in passato respingendole e chiedendone il rigetto. Anche le parti civili, tra cui la Presidenza del Consiglio, hanno sostenuto la richiesta di rigetto delle eccezioni.
Il giudice si è riservato di decidere nella prossima udienza fissata per lunedì’ il 18 marzo. Alla prima udienza erano presenti i genitori di Giulio e la sorella Irene. Questi hanno ricevuto il sostegno di molte persone attraverso un sit-in fuori dalla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio e mostrando uno striscione con la scritta “Verità per Giulio“.
La storia di Giulio Regeni
Giulio Regeni, nato a Trieste nel 1988, era un dottorando dell’Università di Cambridge. Era impegnato in ricerche sui sindacati indipendenti egiziani. Si trovava al Cairo quando fu rapito, il 25 gennaio del 2016, ad una fermata della metropolitana. Il suo corpo fu ritrovato il 3 febbraio successivo e mostrava segni evidenti di tortura e sfregio.
L’omicidio brutale di Giulio ha suscitato indignazione e proteste non solo in Italia ma anche a livello internazionale. Ha generato una serie di azioni e dichiarazioni da parte di governi, istituzioni e organizzazioni internazionali.
Le reazioni internazionali al caso di Giulio Regeni
Dopo l’uccisione di Giulio Regeni, numerosi paesi e organizzazioni hanno espresso solidarietà e hanno chiesto un’inchiesta approfondita sulla sua morte. Più di 4.600 accademici hanno firmato una petizione per chiedere un’inchiesta sulla sua morte e sulle numerose sparizioni che avvengono in Egitto ogni mese. Amnesty International Italia ha lanciato la campagna “Verità per Giulio Regeni“, che ha raccolto un’ampia adesione sia online che offline.
Condanne internazionali
Il 10 marzo 2016 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione condannando la tortura e l’uccisione di Giulio Regeni, oltre le continue violazioni dei diritti umani da parte del governo egiziano. La risoluzione approvata con ampia maggioranza evidnzia il crescente sostegno internazionale per il caso.
Il New York Times ha attaccato duramente la Francia per il suo “vergognoso” silenzio di fronte alle richieste dell’Italia di fare pressione sull’Egitto. Anche l’ambasciatrice del Regno Unito in Italia ha ribadito il sostegno del governo britannico nel fare emergere la verità sull’uccisione del giovane.
Riconoscimenti e commemorazioni
In numerose piazze d’Italia si sono tenute fiaccolate in memoria del ricercatore, mentre a Fiumicello si è tenuta una commemorazione con la presenza dei genitori e del presidente della Camera dei deputati Roberto Fico.
Il ruolo del Parlamento europeo
Il Parlamento Europeo ha continuato a sollecitare le autorità egiziane a fornire gli indirizzi di residenza degli agenti dei servizi segreti accusati dell’omicidio di Regeni, affinché possa essere celebrato un giusto processo.
La risoluzione del Parlamento ha anche denunciato il tentativo delle autorità egiziane di fuorviare e ostacolare le indagini.
Il caso di Giulio continua a suscitare indignazione e ad essere al centro di una lotta globale per la giustizia ed il rispetto dei diritti umani. La sua memoria vive attraverso il costante impegno di coloro che continuano a chiedere verità e giustizia in suo nome.
Scrivo e sono content creator True Crime su Youtube , canale SCARLETT NOIR.
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