La situazione di Ilaria Salis, l’insegnante italiana detenuta in Ungheria da oltre 13 mesi con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra, continua a destare dibattito e interesse mediatico. Dopo il recente respingimento della richiesta di concessione dei domiciliari, pronunciata dalla Corte, si profila ora l’ipotesi di un ricorso contro tale decisione da parte della difesa.
L’avvocato Gyorgy Magyar, rappresentante legale di Ilaria Salis, ha dichiarato che bisognerà attendere che la Corte metta per iscritto l’ordinanza relativa al respingimento dei domiciliari, il che richiederà alcuni giorni dopo le festività pasquali. Tuttavia, ha confermato che la difesa presenterà il ricorso alla Corte d’appello, che in passato ha già emesso una sentenza favorevole riguardante la traduzione degli atti del processo in italiano.
Magyar ha preferito non fare ipotesi sui tempi in cui potrebbe essere emessa una sentenza sull’appello, mantenendo così una prudente riserva.
Roberto Salis, padre di Ilaria, scrive al presidente Mattarella
Nel frattempo, il padre di Ilaria Salis ha preso posizione sulla vicenda, esprimendo la propria preoccupazione e rivolgendosi direttamente al presidente della Repubblica. Egli ha inviato una Pec al presidente, richiamando il suo ruolo di garante della Costituzione italiana e sottolineando l’applicabilità dell’articolo 3, che sancisce il principio di uguaglianza per tutti i cittadini italiani. Il padre ha chiesto al presidente di intervenire nei confronti del governo ungherese e di sollecitare il governo italiano a fare quanto necessario per la tutela dei diritti della figlia.
Nel frattempo, la situazione di Ilaria Salis continua a suscitare reazioni e dibattiti, con varie personalità politiche che hanno espresso opinioni contrastanti sulla vicenda, mentre cresce la preoccupazione per le minacce rivolte ai legali e agli amici della donna da parte di estremisti. Tra gli italiani che hanno espresso solidarietà nei confronti di Ilaria Salis c’è anche il fumettista Zerocalcare, mentre il politico Tajani, ha definito la scelta di respingere la richiesta dei domiciliari come errata, pur sottolineando la necessità di non politicizzare la questione.
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