Ospedali al collasso, sistema sanitario sotto pressione da settimane tra la coda della pandemia da covid-19 e la nuova emergenza influenzale. L’inizio della stagione invernale è stato caratterizzato da questa ondata di influenza chiamata ‘australiana’, che ha mostrato ancora una volta la fragilità del servizio pubblico nazionale incapace di sostenere il flusso di pazienti che arrivano in ospedale. Anche se questa epidemia nazionale era annunciata da mesi.
Questa forma di influenza dura a lungo, fino anche a 10 giorni con febbre alta, tosse, raffreddore, dolori muscolari e ossei, stanchezza, debolezza, inappetenza. I sintomi dell’influenza australiana negli adulti perdurano solitamente per 3-4 giorni, per poi attenuarsi e arrivare alla guarigione completa nel giro di una settimana circa. Tuttavia, non si tratta di un valore assoluto, può esserci una grande variabilità fra un individuo e l’altro. E in alcune persone, alcuni sintomi come febbre, tosse, mal di gola, stanchezza, possono durare anche più a lungo, fino a una o due settimane. Nei bambini invece la durata dell’influenza australiana sembra essere maggiore rispetto alla durata media negli individui adulti e può variare dai 5 ai 10 giorni. Ad ogni modo, anche in questi casi, può esserci una certa variabilità fra un bambino e l’altro.
Il Presidente di Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) Silvestro Scotti ha lanciato l’allarme riguardo a questa nuova forma influenzale:
” E’ stata superata la media di 17 casi su 1000, toccando il punto di incidenza più elevato mai raggiunto negli ultimi 20 anni. Di solito l’influenza raggiunge un livello massimo e poi scende. Invece quest’anno rischiamo che si arrivi ad una sorta di plateau fisso, con livelli di incidenza che rimangono alti per alcune settimane. Potremmo avere inoltre una doppia curva e un’incidenza di nuovo in risalita più in là, facendo reinfettare chi ha già avuto l’influenza”.
” E’ importante ricordare ai cittadini che l’utilizzo delle mascherine, il lavaggio delle mani e la vaccinazione sono fondamentali per proteggere le persone più anziane ed i più fragili”.