di Antonio Napoletano
Migranti, 40% in più di sbarchi nel 2023.
Dall’inizio di quest’anno sono circa 18mila i profughi che hanno raggiunto le nostre coste. Oltre il 40 per cento in più rispetto gli arrivi del 2022, nello stesso periodo: circa 5mila.
Un dato allarmante per l’Italia che però non è tra i più alti come si registra per le altre nazioni.
La Sicilia, la Calabria e la Puglia le destinazioni scelte dagli scafisti, considerato che località come Lampedusa, ormai al collasso, la bassa costa calabrese e quella pugliese si trovano sulle rotte del traffico di essere umani.
In particolare quelle destinate a raggiungere la Spagna.
Mentre il presidente del Consiglio Giorgia Meloni parla a muso duro “questi trafficanti li voglio combattere, li voglio colpire”, in queste ultime ore si sono incrementati gli sbarchi: 4mila in poche ore, oltre 2mila a Lampedusa e 500 a Brindisi. Salvate al largo anche una ventina di migranti. Insomma, al di là degli editti Meloniani, ancora solo parole con cui difficilmente si potrà contrastare l’attività di contrasto a questo spregevole e criminale fenomeno.
Ieri, Il mare ha restituito sul litorale di Cutro, dove è avvenuta quella ormai conosciuta come Strage dei migranti, il 26 febbraio scorso, la 74esima vittima, una bambina di 10 anni.
A pochi giorni dal Consiglio dei ministri straordinario tenutosi a Cutro. Iniziativa che ha sollevato non poche polemiche, non solo tra l’opposizione ma anche nella stessa maggioranza.
A fine marzo Giorgia Meloni si recherà a Bruxelles dove si parlerà di regolamentare i flussi migratori, dei permessi di lavoro e dell’inasprimento della pena nei confronti degli scafisti: il Governo ipotizza l’ipotesi di reato di strage in mare e una condanna a 30 anni dei trafficanti di essere umani.
