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Sale a 79 il numero delle vittime della Strage di Cutro. Sono stati recuperati nelle ultime ore, altri tre corpi senza vita: un bimbo di circa un anno a mare, gli altri due cadaveri di adulti sulla spiaggia. Sono 80 i sopravvissuti. Una tragedia senza fine, quella avvenuta il 26 febbraio scorso sulla costa calabrese, in cui sono morti 32 minori, alcuni di pochi mesi. Vittime le cui salme sono ancora in attesa di essere trasferite. Tutti stanno collaborando nel tentativo di salvare altri profughi, segnalati in mare in cerca di ospitalità, in fuga dai loro paesi. Tra questi anche pescatori. Uno di questi ne ha salvato 24 a Lampedusa dove continuano a sbarcare migranti: 4mila negli ultimi giorni. Prese d’assalto le coste siciliane, quelle calabresi e pugliesi metà di barconi non a regola, privi di qualsiasi norma di sicurezza, di caicchi, che accolgono centinaia di migranti, sovraffollati, tra cui sempre più numerosi donne e bambini.

Intanto, mentre è diventato operativo il Decreto migranti varato dal governo Meloni (lotta agli scafisti, regolamentazione flussi umanitari, allungamento permessi di lavoro) ecco che scatta un nuovo allarme. Infatti, nei prossimi giorni sarebbero in arrivo sulla rotta del Mediterraneo migliaia di profughi dalla Libia, territorio “caldo”. Si parla di alcune centinaia di migliaia pronti a lasciare la propria terra. Ondate di sbarchi per i quali il nostro Paese, in caso di ulteriori arrivi si troverebbe impreparato. Lampedusa è al collasso, dove sono ancorate una decina di barche, abbandonate a se stesse e diventate un pericolo per i pescatori; gli altri porti del Sud e i centri di accoglimento (hot spot) non resisterebbero a questo nuovo ‘assalto’. Dunque, un problema senza fine che, anzi, rischia di diventare di non facile soluzione per il governo italiano.