Ad un mese esatto dalla tragedia di Cutro (KR), dove oggi è stato ritrovato, dagli uomini di capitaneria di porto e Vigili del fuoco, il corpo della 91esima vittima.
Ma non si fermano le morti in mare: negli ultimi giorni, altri due naufragi si sono verificati nelle acque del Mediterraneo.
Quello avvenuto in acque maltesi, dove due barchini, con a bordo 105 migranti sub sahariani, si sono ribaltati in area Sar Maltese.
Sono 8 le vittime, mentre i 97 superstiti sono stati tratti in salvo dalla Capitaneria di porto e da un peschereccio tunisino, scortati dalla motovedetta della Guardia di Finanza fino al porto di Lampedusa.
L’altro, invece, a largo della Tunisia dove il bilancio è di 29 morti e solo 5 sopravvissuti, anche loro provenienti dall’Africa sub sahariana.
L’imbarcazione partita dalle spiagge di Sfax era diretta a Lampedusa.
A renderlo noto un funzionario del Forum tunisino per i diritti sociali ed economici (Ftdes).
Intanto continuano gli sbarchi a Lampedusa, dove l’hotspot di contrada Imbriacola è al collasso per il gran numero di arrivi nelle ultime ore.
All’interno della struttura, costruita per ospitare un massimo di 400 persone, si trovano circa 20500 persone, stipate all’inverosimile.
Mentre nel porto dell’isola, la nave della Ong Louise Michel, finanziata dall’artista Banksy, è in stato di fermo per aver violato le violazioni del nuovo decreto sull’immigrazione.
A preoccupare il governo è l’instabilità della Tunisia.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, richiama l’attenzione di tutta l’Europa per una gestione comune dei flussi migratori.
Mentre il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, annuncia che a fine mese sarà in missione in Tunisia insieme alla Commissaria Europea per gli Affari Interni, Ylva Johansson, e ai suoi omologhi, il francese Gérald Darmanin, e la tedesca Nancy Faeser.
Attaccano le opposizioni asserendo che “è l’azione del governo ad essere sbagliata, siamo isolati in Europa”.