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Sanremo, 71 anni, non li dimostra. Il festival anti Covid, mai come quest’anno così vitale, ce la sta mettendo tutta per contrastare il virus che continua a circolare nei dintorni dell’Ariston per fortuna senza danni per ora.

La macchina organizzativa ha alzato un muro: niente red carpet, no agli autografi invocati dalla folla in delirio, vietata ogni forma di assembramento. Dentro, solo addetti ai lavori, platea vuota, in sofferenza per assenza di pubblico, una novità assoluta per il festival più ambito d’ Italia. Ascolti in salita dopo gli 8 milioni della prima serata, 10 milioni nella seconda.

La terza, riservata alle Cover, ha fatto scintille con i duetti e le rivisitazioni musicali di vecchi successi, premiata da una Piattaforma super attiva in consensi e commenti. Fiorello con le sue incursioni spiazzanti, ha costretto il mite e sognante Amadeus detto “Patato”, a trasformarsi barbiere d’occasione di un improvvisato taglio di baffetti anti D’ Alema (incubo di Fiorello) più propenso ad assomigliare a Clooney.

Diverte Ibrahimovic, protagonista in scena come in campo. La partecipazione di Mihajlovic, ristabilito e sorridente, rispolvera antichi screzi in materia di gioco, senza nulla togliere all ‘amicizia consolidata nel tempo. Diventa fragile Ibra, quando racconta la sua debolezza nei mesi della lunga malattia di Mihailovic:” Lui ha alleggerito le mie preoccupazioni, e’ stato un vero combattente”.

I buoni sentimenti, pagano sempre e toccano le corde del cuore. La lunga notte di Sanremo non si e’ fatta mancare niente, giocando la carta della sorpresa, stasera si replica con 26 canzoni tutte in gara. Qualcuno ha detto, Sanremo come la Scala, due tesori che il mondo ci invidia. Stasera tutti sul divano, rigorosamente a casa. Buona serata in famiglia.

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