Prosegue la polemica sulla questione delle registrazioni delle adozioni dei figli delle coppie omogenitoriali.
I sindaci di centro-sinistra delle città metropolitane, in testa il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala, in lotta per cercare di riprendere la trascrizione all’anagrafe dei figli delle famiglie arcobaleno.
Nelle scorse ore, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è stato il portavoce dei sindaci presso il Parlamento europeo per cercare di ottenere una soluzione normativa al caso.
Mentre il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, dalle sue pagine social, ha annunciato una manifestazione prevista per la mattina del 12 maggio.
L’evento, che ha come titolo “la città dei diritti”, si svolgerà presso il teatro Regio di Torino, e sulla locandina, pubblicata sui social, viene descritta “assemblea di sindache, sindaci, amministratrici e amministratori locali. Contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, per i diritti di tutte le famiglie”.
Sempre dalle pagine social, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, annuncia che: “Firenze è pronta a riprendere la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali che vivono e risiedono nel nostro comune. L’interesse dei bambini viene prima di tutto. Non possono esistere bambini di serie A e serie B. Da sindaco e da padre non voglio voltarmi dall’altra parte”.
Sulla questione è intervenuta il ministro della Famiglia e delle Pari Opportunità, Eugenia Roccella, che ha chiuso le porte ai sindaci: “Non c’è un confronto da fare –dice il ministro-.
Ci sono leggi e una sentenza precisa.
sindaci sanno quello che possono e che non possono fare.
Non stanno protestando contro la circolare Piantedosi – prosegue il ministro Roccella – ma contro la sentenza della Cassazione. Quindi dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite. C’è una sentenza molto precisa che dice determinate cose”.
