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Il Carcere Minorile Cesare Beccaria a Milano è stato scosso da un’inchiesta della Procura che ha portato alla luce una serie di accuse di maltrattamenti e torture perpetrati ai danni dei detenuti minorenni da parte di alcuni agenti della polizia penitenziaria. Le indagini hanno rivelato un quadro allarmante di violenze avvenute nel periodo compreso tra il 2022 e il 2024, gettando luce su una realtà inquietante di abusi e soprusi.

Le indagini sul carcere Beccaria

I dettagli emergenti dall’inchiesta sono sconcertanti. Già nel novembre del 2022, una dottoressa del Servizio Dipendenze Operativo aveva segnalato la presenza di lividi sul corpo di un giovane detenuto di soli 17 anni. Dopo una visita medica, la dottoressa aveva osservato un vistoso ematoma sulla spalla destra e ecchimosi sul lato destro del collo, segni evidenti di un violento episodio di aggressione avvenuto il 18 novembre. Il giovane aveva raccontato di essere stato brutalmente aggredito da più agenti di polizia penitenziaria e aveva mostrato lividi anche sulla mano destra, causati da ripetuti pestaggi.

Le testimonianze

La gravità della situazione è stata ulteriormente evidenziata dalle testimonianze di detenuti e personale interno alla struttura. Una dirigente psicologa e ex consulente del carcere ha raccontato di aver ricevuto segnalazioni da parte dei giovani detenuti, che raccontavano di essere stati “sistemati” da due o tre agenti e mostravano segni evidenti di violenza. Tuttavia, secondo le indagini, nonostante le segnalazioni, le autorità della struttura non avrebbero preso provvedimenti adeguati, sollevando dubbi sulle responsabilità della direzione del carcere.

Le indagini continuano a portare alla luce ulteriori dettagli su questo allarmante caso di abusi nei confronti di giovani detenuti, mentre le autorità competenti si preparano a indagare sulle accuse e a prendere le misure necessarie per garantire la giustizia e proteggere i diritti fondamentali dei detenuti.

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