di Giuseppe Esposito
In Ucraina la situazione sul terreno, dinamica, è influenzata anche da avvenimenti che accadono dentro e fuori il territorio ucraino.
Il Cremlino nomina il generale Mikhail Mizintsev, detto il macellaio di Mariupol, viceministro della difesa. È un fidato di Putin e supervisionerà la logistica per le forze armate russe.
Intanto sul fronte di Kharkiv, lungo l’asse Vovchansk-Kupiansk-(Izyum) Oskil-Lyman, le truppe ucraine continuano il consolidamento delle posizioni oltre la riva orientale del fiume Oskil. Guadagnano terreno verso Lyman, avanzando da Nord-Ovest, a cavallo del confine tra le regioni di Kharkiv e del Donetsk. Lyman è un importante snodo di vie di comunicazione che portano a Sloviansk, Siversk e Bakmut.
I russi tentano di avanzare verso di Kupiansk, nei pressi del fiume Oskil, ma gli ucraini respingono.
Nella regione di Donetsk continua l’offensiva russa verso Bakmut, da Nord Est e da Sud. La città è raccordo di vie di comunicazioni terrestri che vanno a Sloviansk, Donetsk città, Siversk e Severodontetsk. Nell’area operano le truppe della compagnia Wagner. Secondo l’Istituto per lo studio della guerra, il New York Times avrebbe ricevuto informazioni che la Wagner utilizza come combattenti anche dei prigionieri scarsamente addestrati e mandati allo sbando. Questi si arrenderebbero facilmente agli ucraini.
Anche ad ovest della città di Donetsk si combatte e si registrano costanti bombardamenti nelle aree lungo la linea Kramatorsk, Avdiivka e abitato di Donetsk.
Sloviansk più a Nord non viene risparmiata e i bombardamenti mirano a colpire la centrale termica cittadina.
Sul fronte meridionale nella regione di Kherson sono costanti le attività delle truppe di Kiev che prendono di mira la logistica, i trasporti, le strutture di comando e controllo. Piccole porzioni di territorio vengono riconquistate.
Nella regione si registrano rotazioni tra le unità russe. l’intento è mantenere le capacità operative delle truppe sul terreno. I russi lanciano bombe e attacchi missilistici su tutti i territori di questo fronte colpendo le città di Mikolayiv, Nikopol ed altri abitati minori.
Nella regione di Odessa le truppe di Mosca avrebbero usato dei droni iraniani, gli Shahed-136, per colpire infrastrutture militari.
Gli scontri armati sul suolo ucraino non hanno fatto desistere i russi dall’effettuare i referendum nei territori occupati. Il risultato a favore dell’annessione era scontato. L’ex presidente Medveved commentando l’esito ha dichiarato: “I referendum sono finiti. I risultati sono chiari. Bentornati a casa, in Russia!”. Inoltre ha agitato l’incubo della atomica dicendo che “La Russia ha il diritto di utilizzare armi nucleari, se necessario, in base alla dottrina nucleare”.
Putin sembra pronto a tutto e ha avviato con celerità la mobilitazione parziale di trecentomila unità che, secondo alcuni, andrebbe verso il milione se non oltre. Altra brutta situazione sono le rotture verificatesi sui gasdotti Nord Stream 1 e 2. Si sono registrati degli scoppi e si parla di sabotaggio ma la responsabilità non è ancora certa.