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Ripartendo dalla bidimensionalità del tempo come irreversibile e come irreversibile possiamo allocare e risalire alla struttura dell’essere considerandolo l’essere in sé come esistente ed il fenomeno come proiezione dell’actio  dell’essere ove la temporalità si cala ed è fattore e funzione della caducità dello stesso.

Ora, per quanto attiene alla Zeitstruktur l’essere è immutabile ed atemporale, intemporale.

Questa dimensione si raggiunge in comprensione attraverso un processo di  Entzeitung arrivando alla comprensione intuitiva e sistemica  dell’essere come insieme di entità sovrastoriche.

L’essere ed il tempo Storico e Sovrastorico

essere ed il tempo

In buona sostanza sebbene il fenomeno, proiezione dell’essere, sia atemporale  è comunque espressione da un lato della condotta e dall’altro del giudizio, ossia dell’azione nella e della connessione con la natura, dobbiamo rilevare che il suo operare hic et nunc è sì sovrastorico ma immerso nel germe della storia.

Quindi ciò che permane è i nocciolo duro permanga come mens et voluntas, intelletto e volontà, dir sì, tramite l’azione dell’anima attraverso lo spirito per mezzo del corpo, a sua volta si corrode. Ma è proprio attraverso mens et voluntas che il suo nocciolo duro permane, si preserva, ovverosia è presente nella memoria individuale e collettiva.

Per quanto al tempo esso può solo ritrovarsi se si percepisce l’eterno nel temporale. Una dimensione dell’attimo infinito e sufficiente nella sua necessità.

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