Ripartendo dalla bidimensionalità del tempo come irreversibile e come irreversibile possiamo allocare e risalire alla struttura dell’essere considerandolo l’essere in sé come esistente ed il fenomeno come proiezione dell’actio dell’essere ove la temporalità si cala ed è fattore e funzione della caducità dello stesso.
Ora, per quanto attiene alla Zeitstruktur l’essere è immutabile ed atemporale, intemporale.
Questa dimensione si raggiunge in comprensione attraverso un processo di Entzeitung arrivando alla comprensione intuitiva e sistemica dell’essere come insieme di entità sovrastoriche.
L’essere ed il tempo Storico e Sovrastorico

In buona sostanza sebbene il fenomeno, proiezione dell’essere, sia atemporale è comunque espressione da un lato della condotta e dall’altro del giudizio, ossia dell’azione nella e della connessione con la natura, dobbiamo rilevare che il suo operare hic et nunc è sì sovrastorico ma immerso nel germe della storia.
Quindi ciò che permane è i nocciolo duro permanga come mens et voluntas, intelletto e volontà, dir sì, tramite l’azione dell’anima attraverso lo spirito per mezzo del corpo, a sua volta si corrode. Ma è proprio attraverso mens et voluntas che il suo nocciolo duro permane, si preserva, ovverosia è presente nella memoria individuale e collettiva.
Per quanto al tempo esso può solo ritrovarsi se si percepisce l’eterno nel temporale. Una dimensione dell’attimo infinito e sufficiente nella sua necessità.
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Dottore in Giurisprudenza, Giornalista Pubblicista, Autore, Blogger, Esperto in Scienze Criminologiche, Agente Investigativo Antifrode, Esperto in Agiografia e vita di Santi e Beati, Angelologia e Demonologia Esperto in Storia della Inquisizione e delle Polizie. Critico d’Arte. Esperto in Parapsicologia Umanista e Criptozoologia