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L’evoluzionismo come effetto disgregativo sia nella sfera reale che nella sfera eterea.

Evoluzionismo e disgregazione temporale

#evoluzionismo #eden #superuomo #realtà

Di per sé l’evoluzione è una fattispecie disgregativa dell’esistente. L’esistente si adatta all’ecosistema non mutando forma in base al cambiamento dello stesso ma facendo prevalere la specie che meglio ad essa si adatta, spesso minoritaria nell’ecosistema e nella realtà climatica precedente. Una mutazione negativa può, in tal senso, e lo fa, divenire mutazione positiva e dominante.

Fatta questa debita premessa è da escludere che l’evoluzione, in specie quella umana, tenda ad una progressione verso un punto finito, un semidio, un superuomo, un oltreuomo,  un Übermensch cessando così il proprio processo evolutivo. L’evoluzione non si ferma, è continua e parassitaria, non rende né migliori né peggiori, rende materia inerte, vacuità.

Ma l’evoluzione, attraverso le mutazioni, porta l’essenza in esistenza, pone in essere. L’evoluzione necessita di un corpo che si evolve, ed ad ogni evoluzione è sempre nuovo, serbando sé manifestamente nei connotati e denotati, in maniera occulta nell’acido desossiribonucleico.

Ciò che era è l’ombra di ciò che è.

Ma l’evoluzione cui tutti gli essenti esistiti o esistenti è soggetta risulta disgregativa.

Qui nel reale le nostre dimensioni, il nostro spazio n reca in sé il virus dell’unità immaginaria i, del tempo che tutto corrode e porta alla disgregazione.

Ma l’altrove, l’etereo ove sono le pure essenze?

Quest’ultimo è sottratto sì al totale dominio del tempo, che influisce in mina parte, avendo interesse e capacità disgregativa  maggiore nel reale, a contatto con lo spazio.

Evoluzionismo nelle sfere eteree

#etereo #antimateria #gravità #annichilimento

Ove risiedono le essenze sussiste l’antimateria-che per definizione è anche ivi collocata.

L’antimateria è composta da antiparticelle, corrispondenti per massa alle particelle della materia ordinaria, ma aventi alcuni numeri quantici, come ad esempio la carica elettrica, di segno opposto.

Le leggi che governano le combinazioni di antiparticelle a formare gli antielementi (o antiatomi) e le antimolecole sono simmetriche a quelle che governano la materia.

Quando una particella e un’antiparticella vengono a contatto si assiste al fenomeno dell’annichilazione, ovvero si ha la trasformazione della materia coinvolta in radiazione elettromagnetica sotto forma di fotoni ad alta energia (raggi gamma), oppure in altre coppie di particelle-antiparticelle, tali che la somma dell’energia totale, precedente e seguente l’evento, rimanga in ogni caso costante, in accordo al principio di conservazione della massa-energia.

In determinate condizioni particelle e antiparticelle possono originare per tempi brevissimi particelle instabili, come i mesoni, o un atomo esotico, come il positronio.

Come vediamo questo fenomeno sussiste anche quivi ed è stato ed è ancora oggetto di studio. L’antimateria si generò col caos primigenio, quando l’un terzo si ribellò al tutto.

Quell’un terzo volle avere un corpo-materia- come quello divino, e tale anti-corpo tuttavia non riuscì a disgregare e prevalere sul corpo divino sia per minorità sia perché fu posta una  grande distanza dai due terzi all’un terzo, grazie alla forza gravitazionale-repulsiva-

Assumendo che l’antimateria possieda una massa negativa e la materia una massa positiva si capisce come nel caso di gravitazione tra due corpi o due anti-corpi la forza gravitazionale risulti positiva, ossia attrattiva, ma quando si ha una gravitazione tra un corpo e un anti-corpo il prodotto tra le due masse sarà negativo e dunque la forza gravitazionale provocherà una repulsione reciproca.

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