Un’indagine ministeriale sta scuotendo il mondo accademico italiano. Undici atenei telematici, tutti privati, sono sotto la lente d’ingrandimento del Ministero dell’Università e della Ricerca per presunte irregolarità nella concessione di titoli accademici e abilitazioni professionali.
L’inchiesta
L’inchiesta è partita da una denuncia della Cisl, seguita da ulteriori segnalazioni della Flc Cgil, che hanno messo in luce una serie di pratiche discutibili messe in atto da questi istituti.Tra gli atenei coinvolti troviamo nomi come l’Università degli studi UnideMontaigne di Milano, l’Università popolare Scienze della nutrizione di Firenze, e l’Università anglocattolica San Paolo apostolo di Roma. Questi istituti avrebbero offerto percorsi formativi sprint, che bypassavano gli esami tradizionali, in cambio di somme considerevoli di denaro.
Specializzazioni a pagamento
Ad esempio, venivano erogate specializzazioni linguistiche per un costo di 7.500 euro, senza alcun esame richiesto, e abilitazioni per l’insegnamento nella scuola secondaria, conseguibili in soli 17 giorni, anziché le 750 ore previste per legge.
L’inchiesta ha portato alla luce una situazione preoccupante, con gravi implicazioni per la qualità dell’istruzione superiore e la credibilità del sistema accademico italiano. Il Ministero sta ora valutando le azioni da intraprendere, mentre gli studenti che hanno conseguito titoli presso questi atenei rischiano di vedere annullati i loro sforzi e le loro aspettative professionali.
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