AXA mangia Prima.it… ma saprà digerirla?
Eccoci, il prezzo corre più veloce del valore, e il mercato rischia di inciampare.
Negli ultimi giorni, tra gli addetti ai lavori, non si parla d’altro. AXA ha acquistato il 51% di Prima.it per 500 milioni di euro, con la possibilità di prendersi il resto entro il 2030.
Dietro questo numero c’è molto più di una transazione. C’è una scelta strategica che potrebbe cambiare, in meglio o in peggio, una fetta importante del mercato assicurativo.
Si ma chi è Prima.it
Se hai fatto un preventivo auto online negli ultimi anni, quasi sicuramente ti sei imbattuto in Prima.it.
Preventivo in 3 minuti, prezzo bassissimo, polizza in tasca senza incontrare un consulente.
È il campione del low-cost assicurativo.
Oltre 4 milioni di clienti, forte presenza digitale, un team tech che punta su dati e automazione.
Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia.
Prezzi fuori mercato, spesso insostenibili nel lungo periodo
Reputazione fragile, con sanzioni e segnalazioni da parte dell’IVASS
Zero relazione col cliente, il che significa che quando c’è un problema… sei da solo con una chat o una mail se sei fortunato.
Perché AXA l’ha comprata.
Ufficialmente, per crescere nel digitale.
Ma AXA non è nuova a investimenti tecnologici, e con Prima si porta a casa una piattaforma veloce e un portafoglio di milioni di clienti.
Ma la domanda vera è: vuole mantenere questo modello “prezzo prima di tutto” o trasformarlo in qualcosa di più solido e responsabile?
E qui sta il nodo. Un modello basato solo sul prezzo è attualmente la realtà. Oggi, se prima.it ha messo in piedi questo impero, lo deve innanzitutto a questo.
Se domando a te, perché hai scelto Prima.it, mi risponderai, perché è quella che costa meno.
Bene, allora ci domandiamo tutti. Può reggere nel tempo? Oppure questa politica rischia di far crollare il valore dell’assicurazione stessa?
Prezzo vs Valore è la partita vera.
Chi lavora in questo settore lo vede ogni giorno. il prezzo basso piace a tutti… fino a quando non succede qualcosa.
E quando succede, se dietro quel prezzo c’è poca sostanza, la delusione è garantita.
L’assicurazione non è una bolletta da pagare sperando di non usarla. È una promessa di protezione.
Se quella promessa viene venduta al prezzo più basso possibile, qualcuno, prima o poi, dovrà pagare la differenza. Funziona così.
E quindi cosa rischia il mercato?
Deriva low-cost. Le Altre compagnie potrebbero inseguire il prezzo, come è già capitato tagliando tutele e servizi.
Si rischia la Perdita di fiducia. I clienti si sentono “traditi” quando scoprono i limiti della copertura.
E poi gli Intermediari tagliati fuori. Meno consulenza significa meno protezione personalizzata.
Il mio punto di vista da assicuratore amico?
Non sto dicendo che il digitale sia un male.
Al contrario, la tecnologia può essere un’alleata formidabile per semplificare e velocizzare.
Ma se la usiamo solo per vendere più in fretta e a meno, stiamo costruendo un castello sulla sabbia.
Il futuro che vorrei?
Un digitale che non elimina la consulenza, ma la potenzia.
Prezzi giusti, legati a coperture solide.
Compagnie che competono su qualità e servizio, non su chi abbassa di più.
L’acquisizione di Prima.it da parte di AXA ora sarà un bivio.
Da una parte, la tentazione di inseguire il volume e il prezzo, dall’altra, la possibilità di alzare l’asticella, portando cultura assicurativa, trasparenza e valore reale in un modello digitale.
Ma saranno pronti tutti quei clienti ai quali i valori importano poco e che invece hanno scelto il prezzo?
Oppure resterà l’ennesima dimostrazione che, nel nostro settore, il prezzo ha vinto sulla sostanza?
Come Assicuratore Amico, continuerò a chiedere a chi propone modelli digitali di garantire vera tutela, non solo velocità apparente.
Nel lavoro, in famiglia, in amicizia, Io punto sul valore.
