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Una manovra finanziaria tutta “prudenza e coraggio”. Così l’ha definita il presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni (nella foto). Varata ieri, si tratta di una manovra da 35 miliardi per far riprendere “a correre l’Italia”. A conti fatti è stata espressa una linea politica ben chiara: innanzitutto una manovra per la ripresa, per le famiglie meno abbienti. Come prima manovra del nuovo governo di centro-destra c’è da registrare che rientra assolutamente nei parametri europei. Senza assolutamente salti nel buio considerando che “la strada da percorrere è stretta”. Ed è stato quindi necessario rispettare il bilancio, coprire tutte le spese senza addossarsi ulteriori debiti, come nel caso del superbonus che ha causato un buco da 40 miliardi. Tenendo anche conto che nel 2023 ci sarà una crescita pari a zero o vicino allo zero. E così non ci saranno più reddito di cittadinanza, per chi può o vuole lavorare, né bonus. Se come ha detto Matteo Salvini “il governo è stato compatto”, andando in unica direzione c’è anche da dire che l’opposizione, in primis Enrico Letta (Pd) e Giuseppe Conte (M5S) hanno già dichiarato di “scendere in piazza” per protestare contro una “insignificante manovra”.