F1: alla scoperta del Gp d’italia
Il circuito di Monza, valido per il Gp d’Italia, è universalmente conosciuto come il Tempio della Velocità e rappresenta un punto di riferimento per gli sport motoristici.
Il circuito stesso è stato costruito nel 1922. È il terzo circuito più antico al mondo e il primo nell’Europa continentale. La sua storia è strettamente legata al marchio Alfa Romeo, che aveva sede nella vicina Milano. In generale, è un circuito di casa per tutti i marchi che hanno partecipato al campionato di F1, dalla Maserati alla Ferrari fino alla Lancia, il cui fondatore, Vincenzo Lancia, pose la prima pietra sul circuito. La costruzione del circuito fu decisa nel gennaio 1922 dall’Automobile Club di Milano per commemorare il venticinquesimo anniversario della sua fondazione. L’allora proprietario del parco, l’Associazione Nazionale Veterani di Guerra, fu subito d’accordo, poiché la nascita delle corse automobilistiche portava una notevole pubblicità alle case automobilistiche. La SIAS (Società Automobili Sportive e Incremento) fu costituita come società privata e presieduta dal Senatore Silvio Crespi. I lavori di costruzione iniziarono il 15 maggio e furono completati in soli 110 giorni. La pista fu inaugurata il 3 settembre 1922. Era il terzo circuito permanente al mondo, preceduto solo da quello di Indianapolis negli Stati Uniti (1909) e da quello di Brooklands in Inghilterra (1907), che non esiste più perché era andato in disuso nel 1939 alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e fu definitivamente chiuso nel 1945.
Negli anni Settanta, con l’aumento della velocità e con essa della pericolosità del tracciato, si resero necessari nuovi interventi per rallentare la pista: dapprima furono costruite chicanes temporanee, poi, nel 1976, tre varianti permanenti in altrettanti punti del tracciato. La lunghezza del tracciato aumentò leggermente e divenne di 5.800 metri. Ulteriori interventi per migliorare la sicurezza sono stati effettuati nel 1994, 1995, 2000 e 2014: con essi sono state ricostruite la variante Goodyear, la variante Roggia, la curva Grande e le due curve di Lesmo. Negli stessi anni sono stati costruiti anche nuovi box più grandi e moderni. Nel 2007 è stata asfaltata la via di fuga della variante della Roggia, mentre nel 2009 sono stati modificati i cordoli della variante Goodyear e della variante della Roggia per evitare che le vetture di Formula 1 potessero tagliare le “esse”. Nel 2014 è stata asfaltata la via di fuga della curva Parabolica, consentendo ai piloti una traiettoria leggermente più ampia rispetto al passato. Dopo le ultime modifiche, la lunghezza della pista è ora di 5.793 metri.
Secondo i tecnici della Brembo, il Gp d’Italia rientra nei circuiti molto impegnativi e da una scala da 1 a 5 il livello è proprio 5. Ci sono ben 4 punti differenti dove si raggiungono oltre i 310 km/h e il peso sul pedale si aggira tra i 145 kg ai 160 kg. Ci sono ben 6 frenate importanti e quella più difficile è quella dopo la partenza dove si raggiungono i 334 km/h per poi crollare a solo 89 km/h in soli 122 metri. Si esercita un carico di 161 kg sul pedale del freno e una decelerazione di 5,2 g.
A detenere il record di vittorie è Michael Schumacher con ben 5 trionfi, mentre la Ferrari ne ha conquistati 20. Il recordman delle pole position è Lewis Hamilton con 7, mentre sono 23 le pole realizzate dalla Casa di Maranello. Per quanto riguarda i giri veloci sono sempre dell’inglese con 7 e 19 sono quelli della “Rossa”.

Appassionato di ciclismo e amante della Formula 1. Storyteller con l’intenzione di coinvolgere il lettore con storie sportive appassionati e ricche di aneddoti.