Dalla violenza al tribunale social: Sophie Codegoni vittima due volte
Quello che sta vivendo l’influencer Sophie Codegoni è un caso di violenza domestica di dominio pubblico. Alessandro Basciano, il suo ex compagno continua a renderle la vita un vero e proprio inferno, come da lei definita, nonostante la denuncia. La coppia uscita dal Grande Fratello Vip sembrava vivere una storia d’amore da favole, da cui è nata anche una bambina. Ma la realtà era ben altra: Alessandro ha più volte reiterato violenze psicologiche e manipolazione su Sophie, fino ad arrivare a stalking una volta che lei ha avuto la forza e il coraggio di lasciarlo.
Il processo è ancora lungo, ma la Corte di Cassazione ha stabilito il 30 aprile che Alessandro, accusato di stalking aggravato,ha il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri e il divieto di comunicare con Sophie e la figlia. Quanto stabilito, però, non sembra tranquillizzarla: “So di aver fatto la cosa giusta, ma sto vivendo un inferno. Piango sempre…”
Nel 2023 Sophie scopri i tradimenti di Basciano e decise di lasciarlo, da quel momento la violenza divenne ancora più marcata fino ad arrivare a gravissime minacce nei suoi confronti e verso le persone a lei care, «Mi chiama e mi dice: “Ho appena ammazzato di botte il frocio tuo amico, ora arrivo e ammazzo a anche te“. Sono arrivata al limite. Ho perso 10 kg e ho detto stop».
Per fortuna, Sophie è monitorata costantemente – nella speranza che non si ripetano episodi tragici come quelli in cui un malfunzionamento del dispositivo ha messo a rischio la vita di altre donne, “Me l’hanno dato i carabinieri lo scorso dicembre, in virtù della mia situazione di vittimadi stalking. Grazie a questo, le forze dell’ordine sanno dove sono e se clicco un tasto arrivano le pattuglie. Mi sento più tutelata e protetta con questo. Prima che arrivasse, avevo preso un bodyguard, ma non ce la facevo più economicamente a sostenere i costi. Sono stati mesi durissimi, avevo tanta paura”.
”Perché non l’hai lasciato prima?”
Dopo aver trovato il coraggio di denunciare pubblicamente episodi di violenza domestica, Sophie Codegoni si è ritrovata a dover affrontare un secondo tribunale, quello social. Il victim blaming è un fenomeno in cui la vittima viene colpevolizzata della violenza subita.Purtroppo,essere un personaggio pubblico comporta anche subire commenti negativi da molti leoni da tastiera, in particolare da parte di alcune fan dell’ex compagno, (quasi tutte donne, il che rende ancora più problematico a livello di collettività sociale rendersi conto della mancanza di solidarietà femminile).
Non sono mancati messaggi che mettono in dubbio la sua versione, insinuano responsabilità o le rimproverano di parlare solo ora.
La classica domanda è ”Perché non l’hai lasciato prima?” , come se fosse semplice uscire dalla violenza domestica in cui la paura diviene l’arma dell’abusante. Lei ha risposto, «Se la donna fosse lucida, se ne andrebbe prima. Se non se ne va, è perché non è lucida. Perché questi uomini ti portano a pensare che è sempre colpa tua». È paradossale continuare a colpevolizzare le donne in un periodo storico in cui i femminicidi tingono di rosso quasi quotidianamente le testate giornalistiche.
Il caso di violenza domestica subita dall’influencer ha un’unica differenza rispetto a quelle che leggiamo sui giornali di cronaca: è di dominio pubblico e subisce la pressione mediatica. Alessandro ha molti fan dalla sua parte, fan che probabilmente hanno chiuso gli occhi davanti ai comportamenti aggressivi che aveva già dimostrato all’interno del programma.
Questo atteggiamento, purtroppo diffuso, non solo delegittima la voce delle vittime, ma contribuisce a creare un clima ostile che scoraggia altre donne dal denunciare. Il caso Codegoni diventa così emblematico: non basta sopravvivere alla violenza, bisogna anche resistere a una cultura che tende ancora a colpevolizzare chi la subisce.
Aspirante Giornalista. Laurea in Educatrice socio culturale e iscritta alla Magistrale di Comunicazione, Media Digitali e Giornalismo. Appassionata di temi sociali, gender studies e cronaca rosa.