Sulla guerra in Ucraina più volte è stato detto che è un conflitto di logoramento e di attrito. Non si possono fare previsioni su come e quando finirà. L’Ucraina, invasa, per supportare questo conflitto ha bisogno di mezzi, materiali e personale. Ha l’appoggio dell’occidente, della NATO e di altri Stati. Un totale di 50 Paesi del “Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina” (Ukraine Defense Contact Group) guidato dagli americani. L’ultima riunione, del 21 aprile scorso, ha confermato l’impegno nel sostenere Kiev.
Il Segretario della difesa americano, Austin, ha riferito che gli appartenenti al gruppo finora hanno sostenuto l’Ucraina con oltre 35 miliardi di dollari in assistenza di sicurezza, continueranno a farlo. Le forniture all’Ucraina dei mezzi occorrenti per la difesa aerea, delle attrezzature idonee per la guerra elettronica, degli aerei da combattimento, dei carri armati e quant’altro sono necessari per creare un vantaggio nelle zone di operazioni e per poter influire sullo sviluppo futuro della guerra. Gli ucraini per il momento continuano a difendere i territori su cui si concentrano gli sforzi offensivi russi, cercando di infliggergli quante più perdite possibile.
Kiev chiede un incremento nelle forniture di munizioni e armi. Proprio su quest’ultimo aspetto il Ministro degli esteri ucraino, kuleba, è stato critico con l’Europa e ha auspicato una rapida approvazione del piano UE per le munizioni che sono necessarie sia per difendersi che per contrattaccare.
I russi non sottovalutano una controffensiva delle truppe di Kiev e consapevoli di ciò si predispongono, specie nel sud. Secondo il Center for Defense Strategies (CDS), un think tank indipendente ucraino sulla sicurezza, la composizione delle forze di Mosca in direzione sud suggerisce che i russi si starebbero concentrando nel contrastare un potenziale contrattacco ucraino; potenza di fuoco e strutture per la difesa di posizioni, piuttosto che manovre articolate di dispositivi.
Segnali di controffensiva
Proprio nel sud, nella regione di Kherson, elementi ucraini hanno attraversato il fiume Dnipro e stabilito il controllo di un’area sulla riva sinistra del corso d’acqua, di fronte a Kindiika a Nord di Oleshky. Hanno costituito una testa di ponte ad ovest del ponte Antonovskiy. Per alcuni questa azione è la prova delle capacità e della possibilità di una prossima controffensiva. Ma è ancora presto per dirlo. Una cosa e attraversare il fiume con poche decine di uomini altra è farlo con unità al completo composte da migliaia di soldati.
I risultati dell’ultima riunione del Gruppo di contatto e le decisioni prese, che potrebbero influire sugli sviluppi futuri, compresa la controffensiva di Kiev, sono state oggetto di commenti da parte russa. Mosca continua a dire che l’occidente non vuole la pace e che gli Stati Uniti vogliono isolare la Russia ed indebolire la Cina.
I commenti son anche venuti dal capo della Wagner, Prighozin, che è intervenuto sul canale telegram. Questi, che sembra aver appianato i contrasti con il Ministero della difesa russo, prende in considerazione l’ipotesi di una controffensiva ucraina. È convinto che ci potrà essere ma non nell’immediato perché le condizioni del terreno, ancora fangoso ed acquitrinoso, non lo consentono ancora. Teme anche un contrattacco a Bakmut, dove si continua a combattere senza sosta, e per questo sostiene che bisogna infliggere gravi perdite all’esercito ucraino per impedirgli tale manovra. Afferma anche che bisogna predisporre ed organizzare le difese delle posizioni e delle linee del fronte finora conquistate.
Secondo Prighozin attestarsi a difesa porterebbe anche una pausa nelle logoranti manovre offensive, oltre ad essere un modo per recuperare. Per il capo della Wagner bisogna “ancorarsi” al terreno dal quale non sarà possibile “strappare” le truppe russe se non con gli “artigli”. Questa linea però sembra non convincere del tutto Putin che continua ad impegnare le proprie truppe, ad est, negli sforzi offensivi principali lungo le direzioni di Bakhmut, Avdiivka, Maryinka e Shakhtarsk.
I segnali provenienti da Kiev vanno nella direzione di una controffensiva. Determinazione e capacità ci sono. I mezzi sono fondamentali. Il tempo giocherà un ruolo importante perché i russi non staranno a guardare.
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