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La guerra in Ucraina vede l’impiego di armi moderne, del proprio tempo. Droni in testa. Ma poi, sul terreno, viene combattuta anche con modalità che ci riportano alla prima guerra mondiale. Si sente parlare di trincee, di ostacoli artificiali, di organizzazioni a difesa e cosi via. Ed è proprio contro una difesa predisposta che si sta imbattendo da qualche mese la controffensiva ucraina, specie sul fronte Sud.

Una controffensiva lenta. Non veloce e dirompente come avrebbe sperato qualcuno. Una azione che gli ucraini stanno portando avanti, nonostante le difficoltà, contro un nemico ben messo sul terreno. Ed è nei territori dell’Ucraina meridionale, quelli al confine tra le regioni di Donetsk occidentale-Zaporizia orientale e in quelli di Zaporizia occidentale, verso la città di Orikhiv, che le truppe di Kiev stanno spingendo per penetrare le difese di Mosca.

Due sono le direttrici lungo cui si sviluppa la controffensiva nel Sud. Sono la Velyka Novosilka direzione Berdiansk e la Robotyne-Tokmak, lungo l’asse stradale T04-08, direzione Melitopol. Ambedue puntano verso il Mar Nero e tendono ad intercettare, per la successiva interdizione, la statale M14 che per un lungo tratto corre parallelamente alla costa.

La M14 rappresenta una delle principali linee di comunicazione terrestri (GLOC- Ground Lines of Communication) adoperate dai russi. Essa intercetta, da Sud Ovest a Sud Est, le città ucraine di Kherson, Melitopol, Berdiansk e Mariupol; giunta al confine russo si unisce con la E58 che porta alla città di Rostov sede del comando delle operazioni russe in Ucraina. La sua interdizione rappresenta un importante e fondamentale obiettivo perché è li che corre molta della logistica di Mosca verso le regioni di Zaporizia e Kherson. Ed in aree adiacenti al suo percorso vi sono siti e magazzini di stoccaggio.

L’avvicinamento alla costa da parte ucraina, per nulla facile, è subordinato alla presa, al consolidamento e superamento delle tre linee difensive organizzate dalle truppe russe ed intervallate da ampi campi minati ed ostacoli artificiali realizzati ad hoc. E non e detto, come ipotizzato da qualcuno, che l’ultima linea sia la più vulnerabile.

Le truppe di Kiev che muovono lungo la prima direzione della controffensiva, Velyka Novosilka, puntano a sfondare la difesa russa sull’asse Pavlivka – Mykilske.

Sula seconda direzione, l’asse T04-08, si registra un successo ucraino con la presa di un tratto della prima linea di difesa tra Robotyne e Verbove. Per ora le truppe di Kiev guadagnano nell’area a Sud del primo centro abitato e ad ovest del secondo. I russi in ripiegamento oppongono resistenza, contrattaccano e riescono anche a riprendere porzioni di terreno che avevano ceduto sotto l’azione ucraina.

L’andamento della controffensiva nel settore di Zaporizia occidentale non è una svolta sul campo ma è un passo che infonde morale alle truppe di Kiev. Gli ucraini sanno che la strada da percorrere è molto lunga. Inoltre il fronte non è solo a Sud. C’è il Nord Est, dove i russi spingono e guadagnano in direzione Kupiansk e tengono lungo Svatove-Kreminna; c’è l’Est dove gli ucraini fanno piccoli guadagni a Sud di Bakmut ma la situazione è di relativa stabilità tra le parti.  

Però è a Sud che è strategicamente importante avere successo per kiev.

Sul futuro della controffensiva ucraina il Capo dello Stato Maggiore congiunto USA prevede una finestra utile di altri 45 giorni circa. Dopo tale periodo si entrerà in una stagione con forti piogge che, rendendo il terreno acquitrinoso e fangoso, limiteranno e renderanno difficoltosi i movimenti delle truppe sul campo.

Gli ucraini invece la pensano diversamente. Dicono che le operazioni offensive continueranno per tutto quest’anno ed oltre; le condizioni del tempo potranno rallentarle ma non le arresteranno.

Le truppe di Kiev e di Mosca si ritroveranno ad affrontare situazioni meteorologiche già sperimentate nel corso dell’inverno passato, 2022-2023. Ognuno cercherà di sfruttarle a proprio vantaggio, nelle diverse logiche e tattiche che accompagnano le operazioni di chi attacca e di chi si difende.

Cosa potrà accadere nelle prossime settimane o mesi non è facile da prevedere perché questa guerra ha riservato spesso colpi di scena inaspettati. Intanto anche il Papa “sarebbe” diventato filo russo, il che è tutto dire.

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