Abbiamo a disposizione poco meno di mezza giornata per dibattere sul fattore 8 punti.
8 punti, 23 partite e 3 antagonisti.
Inter, Milan, Juve.
Tanti? Pochi? Giusti?
Non può esistere una risposta perfetta.
Lo sport, il calcio in particolare, è pieno di variegati senza senso. Vengono ad esistere mille e più componenti che stravolgono, oppure no, il campionato.
L’abitudine ci aveva portato a ragionare in casa d’altri, in questa occasione ci occupiamo del nostro salotto. Cosa più complessa.
Il Napoli è forte, molto forte, ma i venti che soffiano sul campionato sono tanti e spesso non perfettamente governabili.
La mitologia greca ci ha tramandato l’immagine di Ulisse Re di Itaca ed Eolo, dio dei venti. Un’otre che li raccoglie tutti e quella umana curiosità degli uomini.
Il Napoli ora necessita di un comandante di alto grado che governi la nave.
Spalletti ne ha tutte le caratteristiche e stasera a Milano ci si avvicina al primo approdo.
Le parole di Vincenzo Montefusco, secondo cui, il Napoli può perdere il campionato soltanto in presenza di un vento impetuoso e misterioso, aprono il dibattito.
Il Napoli è forte in campo, ha rincalzi e ricambi, ha ciò che occorre.
Cosa manca per la garanzia di correre fino all’ultimo miglio? L’unità di intenti: unità di squadra, società, città ed amministrazione pubblica locale.
Insieme in Napoli 5.0 può scrivere una pagina di storia.