Giovanni Gastel si è spento ieri, sabato 13 marzo, a causa dell’aggravarsi del suo stato di salute, dopo essere stato colpito dal Covid.
Il grande fotografo, nipote di Luchino Visconti, con le sue immagini ha cambiato il mondo della moda.
Era ricoverato da giorni all’Ospedale Fiera di Milano.
Nelle ore successive l’annuncio della sua morte, un susseguirsi di commenti e di testimonianze sui social da parte di stilisti, imprenditori, artisti e media della moda.
Maestro gentile e con un profondo senso dell’ironia, Gastel aveva saputo unire al grande senso estetico una percezione profonda della realtà.
“Ha saputo ritrarre e cogliere l’intimità dei grandi personaggi della moda e della cultura internazionale” – ha riferito il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
GIOVANNI GASTEL: GLI ESORDI E IL SUCCESSO
Nato a Milano nel 1955 da Giuseppe Gastel e Ida Visconti di Modrone, ultimo di sette figli, negli anni Settanta sceglie la fotografia. Dopo una lunga gavetta, incontra Carla Ghiglieri che lo avvicina al mondo della moda. Inizia a collaborare, a partire dal 1981, con le più grandi riviste di moda, tra cui Annabella, Vogue italia, Mondo Uomo e Donna. Realizza prestigiose campagne pubblicitarie per Dior, Krizia, Trussardi, Nina Ricci, Tod’s, Versace, Acqua di Parma. Ancora le pubblicazioni, i premi e le mostre, come la personale nel 1997 in Triennale curata da Germano Celant. Nel 2002 riceve l’Oscar per la fotografia nell’ambito della manifestazione La Kore, Oscar della Moda. Lo scorso settembre Electa Mondadori ha pubblicato la sua autobiografia Un eterno istante.
I RITRATTI
Gastel era famoso anche come ritrattista. Tra le personalità che ha immortalato: Barack Obama, Ettore Sottsass, Roberto Bolle, Marco Pannella, Johnny Depp, Monica Bellucci, Bebe Vio ma anche Fiorello e Pino Daniele.
Ritratti di vip, ma anche ritratti che si è offerto di scattare per beneficenze, come quello che ha messo in palio ad un’asta solo pochi mesi fa.
THE PEOPLE I LIKE
Proprio ai ritratti è dedicata la sua ultima mostra “The people I like”, a cura di Uberto Frigerio, con allestimento dello Studio Lissoni, che ha chiuso lo scorso 21 febbraio al Maxxi di Roma.
Si tratta di una selezione di 200 ritratti che ritraggono volti di persone del mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello spettacolo e della politica che lo stesso Gastel ha incontrato durante i suoi 40 anni di carriera. Una esposizione divisa in due sezioni, una con un ordine “sentimentale”, una dove tutti i protagonisti sono fotografati con lo stesso sfondo, indossando un lupetto nero.
“Lì è tutto uguale, il fondo è sempre lo stesso, così mi sono potuto concentrare sulla persona, volto e mani. E quindi sulla loro anima” – aveva raccontato Gastel in una recente intervista.


Esperta di Comunicazione, promuove eventi culturali e scrive di attualità, arte, teatro e spettacolo.