Il mondo del giornalismo, in particolare quello sportivo, piange la morte improvvisa di Mario Sconcerti che nella giornata di ieri ci ha lasciato a 74 anni.
Mario Sconcerti, era ricoverato al Policlinico di Tor Vergata di Roma per accertamenti, ma da quanto si apprende le sue condizioni si sarebbero improvvisamente aggravate.
Pilastro del giornalismo sportivo italiano, aveva iniziato da giovanissimo la professione al Corriere dello Sport in cui divenne direttore nel 1995 dopo la sua prima esperienza nel Secolo XIX.
Ma fu nel 1979 la vera svolta con la creazione della prima redazione sportiva, lavorando insieme con Gianni Brera e Gianni Mura, all’interno di Repubblica. Un’ esperienza che si concluse nel 1987 lasciando il giornale di Eugenio Scalfari per la Gazzetta dello Sport, dove fu vicedirettore di Candido Cannavò.
Il suo stile giornalistico era inconfondibile. Negli anni infatti ha raccontato lo sport, in particolare il calcio, mixando cronaca, filosofia e politica, raccontate spesso all’interno dei suoi scritti più noti:
‘La differenza di Totti, da Meazza a Roberto Baggio’
‘Baggio vorrei che tu Cartesio e io…’
‘Storia del gol: Epoche, uomini e numeri dello sport più bello del mondo’.
La sua passione per il calcio e l’amore sconfinato per la Fiorentina, lo avevano condotto nel 2001 alla direzione generale della Cecchi Gori Group, società che controllava il club viola.
In molti, in queste ore, stanno pubblicando sui principali social numerosi messaggi di cordoglio: dalla figlia Martina a Simona Ventura, dall’ACF Fiorentina al Presidente azzurro Aurelio de Laurentiis.
