Approvato il dl Aiuti, dalla Camera dei deputati con larga maggioranza: 266 sì, 47 no. Come preannunciato il gruppo del Movimento 5 Stelle non ha partecipato al voto, uscendo dall’Aula. Un primo passo in avanti per il governo Draghi. Che, però, giovedì dovrà superare l’esame definitivo. Infatti, i pentastellati potrebbero, è forte il rischio, non votare. Il gruppo M5S di Montecitorio ha ricordato comunque che la scorsa settimana era arrivato il voto di fiducia ma “sul merito del provvedimento” ha preferito “non votare”. Come detto, il testo del dl Aiuti passa ora all’esame del Senato. A Palazzo Madama il regolamento è diverso: su fiducia e provvedimento, infatti, c’è un voto unico. Inutile dire che non votare la fiducia al Senato può aprire nuovi fronti nella maggioranza che sostiene il governo Draghi. Diverse le reazioni alla decisione adottata a Montecitorio dai 5Stelle. Tra gli altri, Berlusconi ha chiesto la conta delle forze politiche che continuerebbero a sostenere l’esecutivo di Mario Draghi (nella foto), il Pd invece ha sottolineato la gravità del non voto dei pentastellati. Inutile dire che la situazione politica sta attraversando un momento di forte criticità. Se giovedì il M5S non dovesse votare con ogni probabilità Draghi si recherà in consultazione al Quirinale.