570,538, 463,450. 181 quando scrivo.
Massimo ribasso.
Sub appalto, contratto a termine.
Turni notturni.
Garanzie.
Sindacato.
Sanità.
Caporalato.
Cottimo.
Schiavitù.
I numeri non sono numeri, sono PERSONE.
Persone morte sul posto di lavoro.
Le parole non sono parole, sono DIRITTI di quelle persone morte.
Diritti calpestati.
È stata rubata la Dignità del Lavoro, dei Lavoratori e delle Competenze.
Italia 2024.
119 nel primo bimestre 6,3 % di crescita nel secondo. Ci si avvicina a 200 ad aprile. Si rischia il superamento per il Primo Maggio.
Unico dato in “crescita” nel Paese. Drammatico.
Pier Paolo lo aveva detto: “Produttori e Consumatori nient’altro.”
Articolo 1.
L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul Lavoro.
Buon Primo Maggio.
Introduzione di Giovanni Chiaravalle.
Il 1° maggio del 1946 nasceva la festa del lavoro in Italia. Tenetelo a mente. 1946.
Dopo che la ricorrenza era stata sospesa durante il ventennio fascista. Tenerlo bene a mente. Raccontarlo ai bambini. Ai Ragazzi che si affacciano al mondo dopo la scuola.
La Festa se così vogliamo chiamarla, nasce dal Sangue dei lavoratori.
Cercare di migliorare le condizioni di lavoro.
Crearle quando occorre. Ottenere diritti, tutela, Eguaglianza. Motivi altissimi senza i quali non si può parlare di lavoro e di lavoratore.
Non sono assolutamente concetti del 900.
Attualissimi.
In forme più rapide, innovative ma attualissime.
Col tempo le condizioni di lavoro sono cambiate. È chiaro.
Ci si chiede appunto se nel 2024 sono realmente migliorate per tutti. Lavori e lavoratori. Quelli riconosciuti come tali, quelli che invece lo fanno a nero o di quelli che vivono di lavoro precario.
Contratti a progetto e fantomatici rinnovi.
Ci si chiede se sia ancora giusto parlare di festa del lavoro se per molti un vero lavoro non esiste. Troppi, troppi uomini e donne versano in condizioni di disagio.
Commemorare per non dimenticare il sangue versato dai lavoratori. Uomini e Donne che hanno lottato per ottenere condizioni di vita migliori.
Primo maggio in Italia, dove il lavoro nero rappresenta un triste primato. Cresce la precarietà e il lavoro è sottopagato. Nonostante le leggi sulla sicurezza si continua a morire di lavoro e per il lavoro. Occorre un momento di riflessione. Importante. Essenziale.
Se le condizioni di lavoro sono migliorate ciò non vale per tutti i lavoratori. Per molti la parola dignità non si sostanzia in realtà. Ancora molte donne e molti giovani sono estromessi. Lo ha più volte ribadito e sottolineato lo stesso Presidente Mattarella.
La politica pare sempre più distante dai problemi dei cittadini e dei lavoratori. Non basta convocare il Consiglio dei ministri il 1° maggio per varare il decreto lavoro se manca il confronto con le parti sociali.
La creazione dei posti di lavoro, infatti, è frutto anche e soprattutto delle decisioni politiche, delle riforme che la politica è in grado di porre in essere . Un continuo dialogo con le parti sociali. Va inoltre sottolineato che per produrre lavoro e lavoro di qualità occorre puntare sulla formazione e l’aggiornamento professionale. Occorre supportare la scuola nel suo ruolo sociale.
Il primo maggio sia anche l’occasione per riflettere sul fatto che per la prima volta la generazione che ci succederà non sta meglio della precedente. Non era mai capitato. Senza futuro non c’è presente.
A centinaia di migliaia soprattutto di giovani è stato rubato il Diritto al Futuro.
Alla vita.
“Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.” (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948).
In collaborazione con Giovanni Chiaravalle.
Buon primo maggio.