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Un futuro a Napoli ma da allenatore: questo è uno dei grandi sogni di Fabio Cannavaro. Nella settima puntata di ‘Legends – Ci vediamo a Napoli‘, l’ex difensore ha parlato di sè a tutto tondo e ha raccontato di come sia grande il desiderio di sedere sulla panchina azzurra. Ecco le sue parole.

Le parole di Cannavaro sul Napoli

Allenare? Per il Napoli sarei disposto anche a farlo gratis. Parliamo di una squadra che è il sogno di molti allenatori. Il 10 maggio 1987 ero nel sottopassaggio con altri raccattapalle ad aspettare che la squadra, con Maradona in testa, scendesse in campo per la gara contro la Fiorentina che avrebbe sancito quella che resta la gioia più grande per un qualsiasi tifoso azzurro. Ancora oggi pensarci è un’emozione pazzesca. Fu Scarpitti a portarmi al San Paolo quel giorno. Inizialmente giocavo centrocampista centrale, ma il Mister mi aiutò a capire che fossi più adatto come centrale difensivo. Ci vuole fortuna anche in questo, nel trovare persone che ti aiutino a farti esprimere al massimo”.

Poi sulla fine del suo periodo a Napoli dice:

La società mi chiamò dicendomi che sarei dovuto andare a Milano per firmare con l’Inter. Fu proprio il Presidente Ferlaino a telefonarmi e a dirmi che se non avessi firmato la società sarebbe fallita e sarebbe stata colpa mia. Lippi è l’allenatore che ha influenzato di più la mia carriera. Mi ha trasmesso tanto anche nella gestione fuori dal campo, dove esiste una squadra invisibile, importante come quella che gioca. La gara contro la Germania forse è quella che mi ha fatto vincere il Pallone d’Oro. Una prestazione praticamente perfetta”.