Basta poco ad un meme per diventare trend virale con ripercussioni reali.
Era previsto in uscita per l’estate 2020, Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo, quinto capitolo della saga animata “Cattivissimo me”. A causa del Covid però l’uscita del lungometraggio d’animazione è slittata di ben due anni. Arrivato nelle sale statunitensi ad inizio luglio (mentre sarà nelle sale italiane dal 18 agosto), il film ha fatto parlare di sé non solo per il successo al botteghino (221,6 milioni di dollari complessivi nel mondo).
Un forte impatto mediatico ha avuto infatti il cosiddetto fenomeno #Gentleminions. Nato come un meme sui social, in particolare su TikTok, prevede che gli spettatori, principalmente appartenenti alla generazione Z, si presentino al cinema vestiti in modo molto elegante, spesso in giacca e cravatta.
Un meme, un’esperienza goliardica, se non fosse che la Bbc racconta che alcuni cinema hanno bandito gli spettatori in giacca e cravatta dopo incidenti di persone che disturbavano le proiezioni con lancio di banane allo schermo.
Ma come si passa da un’immagine o una battuta ad un vero e proprio evento nella vita reale?
Prima di tutto facciamo chiarezza e capiamo cos’è un meme, chiedendo aiuto alla Treccani:
“I memi digitali sono contenuti virali in grado di monopolizzare l’attenzione degli utenti sul web. Un video, un disegno, una foto diventa meme […] quando la sua replicabilità […], è massima.”
Contenuti virali, spesso divertenti, che grazie all’immediatezza di Internet riescono facilmente a diventare virali.
Ed il plurale in italiano è memi!

-Esempio di meme
Il fenomeno dei Gentleminions non è il primo ad aver fatto questo “salto di specie”.
Nel lontano Aprile 2016 avviene nelle Filippine il “Suntukan sa Ace Hardware”, che potremmo tradurre in italiano con “Rissa/scazzottata al Ace Hardware”. Un evento Facebook organizzato da una pagina satirica. Apparentemente lo scopo era appunto una scazzottata libera a tutti in un negozio al dettaglio della Ace Hardware in un supermercato a Lucena.
Se da un lato più di 54.000 utenti su Facebook confermano la partecipazione all’evento, la Ace Hardware Corporation prende le distanze dall’evento, generando del malumore tra gli aderenti che affermano di aver spostato “la data del matrimonio” e “la data del parto” pur di prendere parte all’evento.

-Il post dell'Ace Hardware
Cavalcando dunque l’entusiasmo del popolo della rete la Ace Hardware pubblica un countdown ed una locandina per l’evento.
Il giorno previsto per l’evento la Ace Hardware prepara un piccolo ring dove i clienti posso scattarsi delle foto ricordo. Il tutto coincide con tre giorni di saldi in tutto il supermercato.
Molta più risonanza mediatica ha avuto invece il “Storm Area 51, They Can’t Stop All of Us”. Anch’esso un evento Facebook basato sulle teorie complottiste riguardo la base militare nel Nevada.

-L'evento "Storm Area 51"
Il meme dilaga facilmente sulle piattaforme social come TikTok, Reddit ed Instagram. In poco meno di un mese l’evento raggiunge i 2 milioni di partecipazioni.
L’Air Force americana ha subito cercato di scoraggiare la partecipazione l’evento, sottolineando che l’Area 51 è pur sempre una base militare dove vengono addestrate le forze armate.
Nonostante le preoccupazioni delle forze dell’ordine e delle autorità governative, il giorno prefissato per l’evento si è svolto un raduno pacifico davanti l’entrata militare dell’area. Una specie di festa con travestimenti vari e musica. Si stima la presenza di almeno 150 persone il giorno dell’evento e 1500 ai 2 festival musicali (l’“Alienstock” ed il “Storm Area 51 Basecamp”) organizzati poco lontano dalla base. Secondo alcune fonti solo una donna americana ha effettivamente provato a superare il confine. Ovviamente bloccata, è stata costretta a pagare una multa di circa mille dollari.
Un altro evento simile è la “Josh Fight”. Il 24 aprile 2020 molti utenti di Facebook Messenger chiamati sono aggiunti ad una chat di gruppo con il seguente messaggio:

-La chat dei Josh
Una data, delle coordinate ed un anno di tempo per prepararsi, con l’intento di fare una battle royal. Premio in palio il poter tenersi il nome, mentre gli sconfitti avrebbero dovuto cambiarlo. Scaturito dalla noia originata dai lockdown del Covid-19, la chat diventa velocemente un meme sui social media. Alcuni giorni prima dell’evento il “Josh Swain organizzatore”, sfruttando la risonanza mediatica ottenuta annuncia una raccolta fondi per l’ospedale pediatrico “Children’s Hospital & Medical Center”.
Il giorno stabilito per l’evento si presentano un centinaio di persone, di cui almeno 50 chiamate Josh. Solo due sono gli effettivi Josh Swain. Il creatore dell’evento vince sul suo omonimo in una battaglia a “Carta, Forbice, Sasso”. Per l’ospedale sono stati raccolti 14,355 dollari. L’anno successivo, il 21 maggio 2022, si è tenuta una seconda edizione dell’evento, raccogliendo 20,576 dollari.
Cosa possiamo trarre da questa piccola disamina?
Le tendenze che si generano su internet non sono necessariamente un male. I ragazzini che fanno confusione nei cinema lanciando banane non sono giustificabili però. Tutto è riconducile sempre al buon senso.
Scomodando il drammaturgo spagnolo Calderón de la Barca potremmo dire “La vita è meme, e i memi, memi sono”.
