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Sono sempre più i casi di omicidi familiari, in particolare, da dopo la pandemia fino aggiungere all’attuale anno. I casi degli ultimi giorni – triplo omicidio di Paderno Dugano e la 17enne accoltellata dal padre – non sono crimini isolati. Quello che lascia storditi e amareggiati sono le motivazioni dietro ogni gesto, spesso per futili motivi o nascondano un disagio custodito da tempo.

Secondo i dati, dopo la pandemia di COVID-19, il fenomeno degli omicidi familiari ha ricevuto un’attenzione crescente, in parte a causa dei profondi cambiamenti sociali, psicologici ed economici.

Tendenze generali sugli omicidi familiari dal 2020 al 2024

  1. Incremento degli episodi di violenza domestica durante la pandemia:
    • Nel corso del lockdown e delle restrizioni dovute al COVID-19, numerosi Paesi hanno riportato un aumento significativo di episodi di violenza domestica. Il confinamento in casa e le difficoltà economiche hanno aggravato i conflitti familiari.
    • L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato un aumento del 60% delle chiamate ai numeri di emergenza per violenza domestica in Europa durante i primi mesi della pandemia. Sebbene non tutte queste chiamate portino a omicidi, l’aumento della violenza è indicativo di un peggioramento del clima familiare.
  2. Omicidi in contesto familiare (femminicidi e filicidi):
    • In Italia, dal 2020 al 2024, si è registrata una media costante di oltre 100 femminicidi all’anno. Secondo i dati ISTAT, la maggior parte di questi avviene all’interno del contesto familiare, spesso da parte del partner o dell’ex partner. Nel 2022, ad esempio, circa l’89% dei femminicidi avveniva in ambito domestico.
    • Anche il fenomeno del filicidio (l’uccisione di figli da parte dei genitori) ha continuato a destare preoccupazione. Secondo i dati del Ministero dell’Interno italiano, dal 2020 al 2023 si sono verificati vari casi di filicidio, spesso legati a situazioni di instabilità psichica o economica dei genitori.
  3. Dinamiche post-pandemia:
    • Dopo il 2021, con il graduale allentamento delle restrizioni, si è osservato un calo generale degli episodi di violenza domestica segnalati, ma i casi di omicidio familiare hanno continuato a verificarsi. Questo potrebbe indicare che i conflitti accumulati durante la pandemia non si sono immediatamente risolti con il ritorno alla normalità.
    • La crisi economica post-pandemica, aggravata dall’aumento dei prezzi dell’energia e dall’inflazione, ha continuato a esercitare pressione sulle famiglie, contribuendo ad acuire tensioni e conflitti interni.
  4. Fattori scatenanti comuni:
    • I principali fattori che hanno alimentato gli omicidi familiari in questo periodo includono la disoccupazione, la povertà e le problematiche psichiatriche (spesso legate allo stress e all’isolamento).
    • Anche l’abuso di sostanze (come alcol e droghe) è aumentato durante la pandemia, favorendo comportamenti aggressivi in ambito familiare.

Dati specifici:

  • Italia:
    • Secondo i dati dell’Istat, i femminicidi nel 2021 hanno rappresentato il 40% di tutti gli omicidi commessi in Italia, con la maggior parte dei responsabili appartenenti al nucleo familiare.
    • Nel 2022, su 125 donne uccise in Italia, 103 sono state assassinate da un familiare, confermando la prevalenza del contesto domestico negli omicidi di genere.
    • Dal 2012 all’agosto 2024, sono stati registrati 2.110 omicidi familiari, costituendo il 43% dei 4.912 omicidi totali. Nel periodo più critico della pandemia, tra il 2019 e il 2021, la percentuale di omicidi familiari ha raggiunto il 53%, con tendenze simili nel 2022 e nei primi mesi del 2023, rispettivamente al 46,2% e 45,7%.
    • Il Nord Italia è la zona più colpita, con il 45,9% delle vittime, seguito dal Sud (35,9%) e dal Centro (18,2%). Il coltello è l’arma più usata (35,3%), seguito dalle armi da fuoco (27%) e da strumenti improvvisati. Le dinamiche di coppia sono responsabili di quasi la metà degli omicidi familiari, seguiti dai delitti contro i genitori (matricidi e parricidi) e dai figlicidi.