Sono passati dieci anni dall’inizio del pontificato di Jorge Mario Bergoglio, divenuto Vescovo di Roma, in seguito alle dimissioni del suo predecessore Benedetto XVI, prendendo il nome di Francesco in onore del santo d’Assisi.
Esattamente il 19 marzo 2013, giorno della festa di San Giuseppe, Papa Francesco celebrava la sua prima messa in una Piazza San Pietro gremita di fedeli e, nell’omelia, anticipava quelli che sarebbero stati i capisaldi del suo pontificato come l’aiuto verso il prossimo, il rispetto per l’ambiente che ci circonda e non ultimo il valore della tenerezza, che “non è affatto la virtù dei deboli”, disse all’ora Papa Francesco.
E proprio in nome della tenerezza che, nel decennale del suo magistero, Papa Francesco ha fatto gli auguri a tutti i papà.
Erano tanti quelli presenti in Piazza San Pietro, invitati dal pontefice a seguire San Giuseppe come modello di paternità.
on poteva certo mancare l’appello alla preghiera per la martoriata Ucraina, dove il pontefice, ha fatto riferimento ai crimini di guerra di cui, da un anno, è vittima il popolo ucraino.
Per il decennale dell’inizio del pontificato di Papa Francesco, sono pervenuti gli auguri da parte del mondo politico, con in testa il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha inviato una lettera al pontefice: “La lieta ricorrenza del decennale del Pontificato mi offre la graditissima opportunità di formulare, a nome della Repubblica Italiana e mio personale, sentiti voti augurali – scrive il Presidente Mattarella – uniti a sentimenti di riconoscenza per la fondamentale opera della Santità Vostra al servizio della Chiesa cattolica in Italia e nel mondo.
La Comunità Internazionale guarda con vivo interesse al Suo operato e alle Sue parole, che tracciano la strada maestra per assicurare all’umanità un orizzonte di pace e di autentico sviluppo.
Il Suo magistero, teso all’eliminazione delle disuguaglianze e al sostegno alle frange più vulnerabili delle nostre società, ha segnato profondamente questo decennio e sono certo che continuerà a rappresentare un punto di riferimento per i governi, per le organizzazioni internazionali e per moltitudini di credenti e non credenti.